L’investitura di Sarri che ora pesa come un macigno: a te la scelta Piotr

16.11.2018 17:28 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
L’investitura di Sarri che ora pesa come un macigno: a te la scelta Piotr
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

(di Arturo Minervini) - “E' un talento assoluto dal punto di vista tecnico, ha grandi doti fisiche, se cresce a livello di personalità può decidere lui dove giocare in futuro, potrebbe farlo in qualsiasi zona del campo. Sarà il nuovo De Bruyne. Di chi sono queste parole? Chi è il destinatario di questi complimenti? Troppo facile sia la prima che la seconda risposta. Parlava così Maurizio Sarri lo scorso 22 febbraio di Piotr Zielinski, suoi pupillo dai tempi dell’Empoli, ritrovato e poi coccolato nell’avventura al Napoli. Investitura importante, ma anche pesante, che rischia di pesare come un macigno sulla schiena del polacco nel momento del definitivo salto di qualità.

Tutto nella testa. Le possibilità sono sconfinate, la dicotomia riguarda quello che potrebbe essere da quello che vorrà essere. In canna ci sono tutti i colpi per seguire la traccia indicata da Sarri di un fenomeno come Kevin De Bruyne, centrocampista assoluto e sublime interprete del calcio dei nostri tempi. Zielinski ha caratteristiche simili al campione belga, ma le ha sempre messe in mostra a targhe alterne come nei momenti di circolazione limitata in centro città. A volte fantastico, altre volte quasi irritante come a Genova, al punto da far perdere le staffe anche ad uno sempre pacato come Carlo Ancelotti.

Qual è la vera faccia? Piotr è prima di tutto un atipico. Uno che vive di strappi, di strattoni. Un velocità in un tampone di montagna che sale cento volte sui pedali e magari qualche volta si pianta al suolo ed arriva con cinque minuti di ritardo. Sono caratteristiche particolari, che vanno però sfruttate ed indirizzate al meglio. Per farlo, però, deve essere azionato quell’interruttore a cui faceva riferimento Sarri: quello della convinzione. Questa stagione era iniziata con un cambiamento importante, lo spostamento in cabina di regia di Hamsik e Zielinski che diventa finalmente titolare (apparentemente inamovibile) nel 4-3-3 in stile Sarri disegnato da Ancelotti. Dopo la grande doppietta al Milan del 25 agosto, le cose sono cambiate col cambio modulo e con la progressiva esplosione di Fabian Ruiz. Nel 4-4-2 il polacco sembra fatica ad interpretare il ruolo di esterno sinistro, al punto che in Champions League gli è stato sempre preferito il giovane spagnolo nelle ultime tre sfide (Liverpool e doppio incontro col Psg). 

Prima di tutto l’atteggiamento. Oltre le discussioni sul modulo tattico, più o meno congeniale, bisognerebbe soffermarsi sull’atteggiamento del classe ’94 nelle ultime uscite. Indolente, superficiale, senza mai spingere sull’acceleratore. Una tendenza alla normalità che non gli appartiene e che finisce per appiattare tutte le incredibili doti. Ancelotti da lui si aspetta tutt’altro, così come i tifosi. Perché quell’investitura può avere un senso, ma a darglielo deve essere una volontà ferrea di appartenere ad una categoria ristretta di calciatori. È tutto nella testa. La testa decide cosa devi diventare Piotr.