“Sono io, il vostro Arek!”

19.08.2018 17:43 di Mirko Calemme Twitter:    vedi letture
“Sono io, il vostro Arek!”
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(di Mirko Calemme) - Un’estate intera sognando un attaccante. Dal presunto sì di Benzema, troppo amico di Ancelotti (poi improvvisamente diventato ‘vecchio’), all'utopia Cavani, con tanto di biglietti acquistati per il 9 agosto, la minestra riscaldata più cara e desiderata di ogni tempo. La realtà ha raccontato altro, scatenando la rabbia dei tifosi azzurri: nessun acquisto nel ruolo di prima punta e, anzi, addio al nuovo arrivato Inglese.

La cessione dell’ex Chievo è un rischio, va detto: il Napoli affronta un’altra stagione con un solo centravanti di ruolo. Ma che centravanti è, Arek Milik? La sua forza devastante, da quando ha messo piede in Italia, è stata sottovalutata.

È vero, gli infortuni ce lo hanno fatto vedere poco e, in fondo, il timore di un’ennesima ricaduta serpeggia. Ma Arek ha ribadito a Roma che se sta bene (e, finora, nulla fa pensare il contrario), in pochi sono più forti di lui. Esageriamo? Beh, facciamo parlare i numeri: da quando veste la maglia del Napoli, Milik ha giocato 1505 minuti nelle competizioni ufficiali, mettendo a segno 15 gol. Uno ogni 100, praticamente: una proiezione da 38 reti stagionali. Una proiezione da fenomeno.

I dubbi sulla sua continuità sono legittimi, il calvario impostogli dalle ginocchia nelle ultime due stagioni nessuno lo nega. E, lo ribadiamo, probabilmente avere un’altra prima punta di ruolo in organico sarebbe tornato utile. Ma Milik, questo rischio, non lo sente: da settimane ribadisce a compagni ed amici di sentirsi benissimo e, all’Olimpico, ha scacciato polemiche e paure con una rete decisiva, risultando il calciatore ad aver calciato più in porta della sfida. E poi, in fondo, c’è sempre Mertens, che di gol negli ultimi due anni ne ha segnati quasi 60: ieri Ancelotti lo ha schierato da esterno per far rifiatare Insigne, ma il mister ha ribadito più volte di volerlo utilizzare, in futuro, anche al centro dell’attacco.

Arek è pronto: i rumors (e le proteste) di questi mesi non lo hanno nemmeno spettinato. “Sono io, il vostro Arek” avrebbe potuto gridare davanti al mondo ieri sera, parafrasando una delle frasi più polemiche di questa folle estate partenopea. Il suo credito con la sorte è enorme: è arrivata l’ora di riscuotere.