TN - Baiano e il dramma sportivo viola nel '93: "Nessun paragone, ma così crolla tutto! Uno solo ha le palle! Se ti metti contro i giocatori, sei morto..."

Sembra ricordare, questa squadra, la sagoma della Fiorentina che nel 1993 retrocesse in Serie B. "Ma non accadrà mai" frena Baiano
20.01.2020 07:45 di Fabio Tarantino Twitter:    vedi letture
TN - Baiano e il dramma sportivo viola nel '93: "Nessun paragone, ma così crolla tutto! Uno solo ha le palle! Se ti metti contro i giocatori, sei morto..."
© foto di Federico De Luca

Sembra ricordare, questa squadra, la sagoma della Fiorentina che nel 1993 retrocesse in Serie B. Un epilogo assurdo, quello, che molti oggi ricordano, temendo di riviverlo. "Ma non accadrà mai" frena Francesco Baiano, che di quella stagione fu protagonista e ora, a Tuttonapoli.net, prova a ricostruire i pezzi, sforzando la (sua) memoria. 

Ce lo riassume, quel dramma sportivo, a favore dei più distratti o dei più piccoli? "Avevamo una squadra molto forte, non lottavamo per lo scudetto ma almeno per entrare in Europa. Eravamo secondi, poi perdemmo in casa con l'Atalanta dopo aver dominato. A fine partita Cecchi Gori entrò nello spogliatoio e cacciò Radice: fu il primo grande errore". 

E il secondo? Gli altri? "Al suo posto arrivò un allenatore che non era simpatico al palazzo mentre la squadra non aveva accettato come era stato esonerato Radice. Entrammo in un circolo vizioso di sconfitte, iniziammo a pensare: tanto basta vincere una partita. Il problema è che non vincevamo mai. Ci ritrovammo a sperare nei risultati degli altri, poi ci furono porcate su porcate e così non riuscimmo a salvarci". 

"Non vincevamo mai" sembra essere la frase perfetta per questo Napoli. Perché rifiuta il paragone con la sua Fiorentina? "Perché in questo momento ci sono almeno 16 squadre peggiori del Napoli. Per assurdo, anche se volesse retrocedere, non ce la farà comunque. Poi, ovviamente, nel calcio tutto può succedere. Ma sarebbe un dramma che escluderei". 

Eppure sembrano esserci molte similitudini tra quella e questa stagione. "Il castello ormai è crollato, il problema del ritiro e quello delle multe hanno complicato la situazione. Quando ti metti contro i giocatori, sei morto...".

Il riferimento è alle frasi di De Laurentiis? "Anche, non solo. Ma attenzione: il presidente ha sempre avuto ragione, però ha sbagliato i tempi. La squadra meritava di andare in ritiro, ma quando s'è rifiutata bisognava evitare le polemiche, serviva agire sottotraccia, almeno mediaticamente, rimandando tutto a fine stagione, magari cacciando i protagonisti dell'ammutinamento oppure facendogliela pagare in qualsiasi modo. Ma, ripeto, solo a fine stagione e non durante". 

Gattuso sembra in grande confusione. "Ma da uomo vero, dopo la partita con la Fiorentina, ha lanciato un segnale forte: ha detto che bisogna metterci la faccia e il ritiro doveva servire proprio a questo. Il Napoli, che è preoccupante, può riprendersi solo se c'è unita d'intenti".

Insigne e Callejon sono i più criticati. "Ma è un controsenso. Callejon, nonostante la situazione del contratto, è l'unico che non si risparmia. Nei primi 15' con la Fiorentina ho contato otto attacchi alla profondità. E Insigne? Vogliamo parlarne? E' l'unico giocatore coi cog***ni veri. Tra quelli che si nascondono e quelli che si limitano al compitino, lui è l'unico che tenta la giocata. Per questo viene fischiato: fa errori perché ci prova. Gli altri dove sono? Sta vincendo la paura".