Un memorabile Ancelotti: frasi cult ed una serenità che è già storia

23.10.2018 22:30 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Un memorabile Ancelotti: frasi cult ed una serenità che è già storia

(di Arturo Minervini) - Da dove partire? Difficile trovare un passaggio meno importante di altri nella spettacolare conferenza di Carlo Ancelotti alla vigilia della sfida al Paris Saint-Germain. Il tecnico ha ancora una volta confermato la sua grande capacità di catalizzare le attenzioni e di distendere allo stesso tempo i toni e le tensioni, anche prima di una sfida così delicata quanto complessa come quella contro la squadra di Tuchel. Ancelotti è ben consapevole che l’impresa sarà ardua, ma lo era anche alla vigilia della sfida con il Liverpool, eppure sappiamo tutti come è andata a finire e come era stato bravo a preparare quel match.

“Le squadre imbattibili non esistono”: primo dogma esposto dal tecnico in conferenza. Nessuna voglia di sentirsi già battuti o inferiori all’avversario, nessun richiamo ai possibili miracoli: la gara è da giocare, studiandola e provando a trovare contromisure efficaci contro le armi parigini. È una presa di coscienza importante, un’iniezione di consapevolezza che non può far bene al gruppo intero. Un gruppo che il tecnico sente pienamente suo, anche grazie al modo con cui è riuscito subito a coinvolgere tutti, ma proprio tutti, in questo nuovo progetto. Una fiducia che il tecnico vede ricambiata, spiegandolo in maniera memorabile.

“Il mio stato d'animo è cambiato molto, l'anno scorso arrivai qui che sentivo la fiducia di 4-5 giocatori, ora sento la fiducia dei giocatori e di tutto l'ambiente. Lo stato d'animo cambia totalmente”. Non solo la squadra, ma l’intera città coinvolta da Ancelotti verso questa nuova sfida che sembra impossibile sulla carta. Una sfida nella quale Carlo si sente coinvolto al 100%, alla faccia di chi pensava fosse venuto a svenare a Napoli. Già la città, un passaggio fondamentale riguarda anche i motivi della scelta dell’azzurro la scorsa primavera.

“Il progetto del club, la qualità dei giocatori e la bellezza di Napoli”. Ancelotti ha risposto così a chi ancora gli chiedeva i motivi che lo avevano indotto a cedere alla corte di Aurelio De Laurentiis. In una sola frase riesce ad accontentare società, calciatori tifosi ed anche i napoletani che non tifano Napoli. Un quadro perfetto, non certo frutto di una strategia, ma sincero e semplice. Quella onestà che da sempre contraddistingue l’operato di Ancelotti. Quella onestà che non può che renderlo immediatamente simpatico ad un popolo che sta imparando ad amarlo molto in fretta.