A testa altissima, primo tempo da Galacticos e se Mertens raddoppia…Arrivederci Champions!

08.03.2017 02:12 di  Francesco Molaro  Twitter:    vedi letture
A testa altissima, primo tempo da Galacticos e se Mertens raddoppia…Arrivederci Champions!
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Solo applausi per questo Napoli, per questo pubblico, per questa città. Al di là del risultato che brucia per una sconfitta pesante dopo un primo tempo stratosferico, dobbiamo solo fare i complimenti ai ragazzi. Premessa: l’ho vista in Curva, come trent’anni fa. Si dalla Curva ha un altro sapore, come quando esulti con quella rabbia che ti esce da dentro perché il tuo Napoli è in vantaggio e vince contro i campioni di tutto. E non solo sei in vantaggio ma vedi quella maglia azzurra che spadroneggia contro il Real. Non entrerò nei fatti tecnici anche se i 4 gol li ho visti tutti sotto la Curva dove ero, assiepato con napoletani che sputano l’anima per la propria squadra, per quella maglia. Non riesco a dare giudizi su quello o su quell’altro perchè certe cose le vedi sotto altra angolazione, in tutti i sensi. Posso solo raccontare di una giornata da brividi. Vissuta a mille non solo per lavoro, ma anche per passione. Quando sei li però ti dimentichi di tutto, hai solo voglia di sostenere quella squadra che indossa la maglia azzurra, il colore del tuo cuore, il colore del cielo che sarà per noi sempre azzurro. Il Napoli passa in vantaggio come trent’anni fa. Era un altro Napoli, c’era Lui, questo “dura” anche di più. 45 minuti e oltre, annichilendo l’avversario, costretto a sbagliare e tanto.

Hanno paura e si vede, l’urlo del San Paolo, le coreografie, i fischi assordanti, il bel gioco della squadra li disunisce e se qual palo baciato da Mertens diventava “principessa” entrando in rete,  forse forse poteva succedere l’inverosimile. Avevamo ancora negli occhi il primo gol ma anche il palo di Ronaldo, avevamo negli occhi il giro di campo di Careca, lui si che ci faceva sognare trent’anni fa. Qualcuno ha anche rievocato Ferlaino che trent’anni fa vinceva ma se quel pallone fosse entrato, forse non certo parleremo dell’Ingegnere. Poi tutto svanisce come un sogno. La principessa resta rospo e il Napoli cade sotto i colpi di Sergio Ramos, sotto gli errori soliti tra centrocampo e difesa, per colpa anche di un arbitro, che influisce poco diciamolo, che però sembra voler sempre aiutare il più blasonato. Manca un rigore e qualche fallo, poca roba rispetto ad un secondo tempo giocato sotto tono dagli azzurri, con quella solita marcatura a zona sui calci dalla bandierina e con un Ramos che segna a tutto il mondo proprio non si può evitare di guardare solo la palla? Direte ma come possiamo criticare dopo una gara cosi bella contro i galacticos? E proprio perché abbiamo giocato contro i “mostri” che dobbiamo imparare sugli errori, proprio perché nel primo tempo abbiamo fatto noi i galattici che dobbiamo vedere cosa funziona meno. Uscire a testa alta non basta, forse ma ti fa anche dormire sonni meno agitati perché capisci che hai una squadra con tanti valori, con tante individualità e con tanta voglia di crescere, ma non basta ancora. Queste sconfitte bruciano ma ti fanno sicuramente crescere e se giochi così, come quel primo tempo che ti resta impresso nelle mente e anche negli occhi di chi la vede dalla Curva, capisci che tutto può succedere. Ciao Champions ci rivediamo presto, promesso. Ora testa al campionato e alla doppia sfida con l’odiata Juve, di cui è figlio quel Morata, che in perfetto stile esulta in maniera vergognosa zittendo la Curva A che aveva cantato per 90 minuti senza sosta inneggiando il proprio amore. Ma loro sono così. Godiamoci il ricordo e godiamoci la serata da grande squadra che abbiamo vissuto, varrà poco, ma per noi è sicuramente tanto.

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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport
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