Inchiesta Juve, Dybala ai pm: "Mi devono 3mln, paghino entro aprile o agirà il mio avvocato!"

Paulo Dybala può mettere ancor di più nei guai la Juventus, la cui posizione è già piuttosto delicata. Lo scrive Il Fatto Quotidiano.
30.03.2023 15:30 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Inchiesta Juve, Dybala ai pm: "Mi devono 3mln, paghino entro aprile o agirà il mio avvocato!"
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Paulo Dybala può mettere ancor di più nei guai la Juventus, la cui posizione è già piuttosto delicata. L'edizione odierna de Il Fatto Quotidiano riporta l'interrogatorio corrisposto dinanzi ai pm da parte dell'attaccante che fino all'anno scorso militava in bianconero e che adesso è in forza alla Roma:

"I pm chiedono all’attaccante quando è l’ultima volta che ha incassato lo stipendio, ma, nonostante si parli di cifre milionarie, Dybala dice di non sapere: “L’ultimo pagamento non lo ricordo. La cifra precisa non la so, ma saranno più o meno 3 milioni”. Dell’accordo, spiega Dybala, si sono occupati i suoi avvocati, che “a voce” hanno concesso alla Juve una dilazione: “Quando abbiamo fatto l’accordo per lo spostamento degli stipendi, sapevamo che se avevo ancora un contratto gli stipendi arretrati li pagavano in aumento sugli stipendi successivi, se invece andavo via mi dovevano pagare tutto subito. So che ad aprile 2023 la Juventus ha l’ultima opportunità per pagare. In caso contrario il mio avvocato farà delle richieste per iscritto (mai arrivate, ndr) anche se io spero di non arrivare a tanto”.

Maggiori dettagli vengono forniti proprio da Luca Ferrari, dispensato dal segreto professionale proprio da Dybala. Ai pm il legale fornisce consegna una chat con l’attaccante risalente al marzo del 2020. In pieno lockdown, il giocatore riceve dal manager bianconero Maurizio Lombardo, tramite il fattorino della società, in uno stesso plico, la rinuncia allo stipendio (provvista di data), e la reintegrazione (senza data). Dybala invia a Ferrari una copia dei due accordi. La chat, per la Procura, è una sorta di pistola fumante: la dimostrazione che le riduzioni degli stipendi dei giocatori erano fittizie, e servivano ad abbellire un bilancio malconcio. Operazioni illegali, perché la Juventus era quotata in Borsa".