Juve, l'inchiesta Prisma cambia i piani: posticipata l'assemblea dei soci

L'Assemblea degli Azionisti della Juventus era inizialmente in programma per mercoledì, ma è stata invece posticipata al 27 dicembre e il motivo è legato all'inchiesta Prisma.
21.11.2022 23:10 di Francesco Carbone   vedi letture
Juve, l'inchiesta Prisma cambia i piani: posticipata l'assemblea dei soci
TuttoNapoli.net
© foto di www.imagephotoagency.it

L'Assemblea degli Azionisti della Juventus era inizialmente in programma per mercoledì, ma è stata invece posticipata al 27 dicembre e il motivo è legato all'inchiesta Prisma. La società, attraverso una nota ha fatto sapere di aver pubblicato le situazioni economico-patrimoniali pro forma affinché gli azionisti abbiano un mese di tempo (come previsto dalla legge), per rileggere le riformulazioni degli ultimi due bilanci, come da imposizione della Consob, l'organo di controllo delle società quotate in Borsa. La Juve è stata obbligata ad apportare correttivi, rispetto ad una situazione per la quale fu fornita una documentazione considerata errata, questo per dimostrare quali sarebbero stati i risultati reali degli ultimi due bilanci se avesse fornito informazioni giuste.

La Juve continua a sostenere di aver agito in modo corretto, la richiesta della Consob è in linea con l'inchiesta Prisma della Procura di Torino. Nel mirino i bilanci 2019, 2020 e 2021, due i filoni significativi: plusvalenze e manovra stipendi nel periodo della pandemia. Rispetto alle prime, la società era stata già prosciolta dalla giustizia sportiva lo scorso aprile perché non esistono parametri cui attenersi per la valutazione dei giocatori. Un vuoto normativo a livello di calcio mondiale.

Sul fronte stipendi, non sarebbero state contabilizzate nell'esercizio di competenza le mensilità inizialmente congelate. Così sarebbero risultate perdite inferiori rispetto a quelle reali, anche se ci sono discrepanze tra le cifre della Consob e quelle della Procura di Torino. La Juve ribadisce invece la non obbligatorietà e che il pagamento era legato alla ripresa del campionato. La stessa Procura del capoluogo piemontese, va ricordato, ha comunicato a fine ottobre la conclusione delle indagini, con diverse accuse, tra cui falso in bilancio e false comunicazioni al mercato: 16 gli indagati, tra questi il Presidente Agnelli, il vice Nedved e l'ad Arrivabene. Per la questione stipendi, sarebbero emerse intercettazioni telefoniche con protagonista Chiellini ed esisterebbe l'ormai famosa “carta di Ronaldo” (in realtà mai trovata). La Procura della Figc ha in mano gli atti e dovrà valutare se aprire o meno un nuovo processo sportivo.