La Roma soffre, ma batte il Genoa 3-2. Nel finale negato un rigore solare ai rossoblù

La Roma torna a sorridere in campionato a poco più di un mese dall’ultima volta
16.12.2018 22:30 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
La Roma soffre, ma batte il Genoa 3-2. Nel finale negato un rigore solare ai rossoblù
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Risultato finale: Roma-Genoa 3-2 - 17' Piatek (G), 31' Fazio (R), 33' Hiljemark (G), 45' Kluivert (R), 59' Cristante (R) -

La Roma torna a sorridere in campionato a poco più di un mese dall’ultima volta. Il rotondo successo contro la Sampdoria dello scorso 11 novembre aveva illuso la piazza giallorossa, incappata successivamente nel ko contro l’Udinese e poi nei pareggi contro Inter e Cagliari. Questa sera la formazione di Di Francesco ha rischiato di capitolare in più di un’occasione, prima di rimettersi in carreggiata e portare a casa una vittoria preziosa per la classifica quanto fondamentale per le sorti dell’allenatore ex Sassuolo. Non ha demeritato il Genoa, in gara fino a inizio ripresa, poi il 3-2 di Cristante ha anzitempo chiuso i giochi.

Olsen protagonista negativo, Fazio e Kluivert tengono in piedi la Roma - L’inizio della sfida è tutt’altro che eccezionale, perché la Roma non è caricata a dovere dai propri sostenitori (solo 27mila presenze sugli spalti, record negativo stagionale) e il Genoa ha cercato di farsi largo senza troppo incidere. Lazovic e Romulo spingono sulle corsie esterne, ma Piatek e Kouamé vengono fermati bene dalla retroguardia giallorossa. Almeno fino al 17’, quando Hiljemark carica il tiro dalla distanza che sembra facile presa di Olsen. Invece accade l’imponderabile, perché l’estremo difensore sfiora la sfera facendola passare tra le gambe favorendo il successivo tocco di Piatek. La Roma patisce il colpo ma riesce a rialzarsi al 31’ grazie a Fazio, in gol sugli sviluppi di una punizione calciata da Florenzi sulla corsia di destra e spizzata da Zaniolo. Ma la rimonta della lupa è temporanemente frenata perché due minuti dopo Hiljemark si mette in proprio e riporta il grifone avanti con un piattone al volo sugli sviluppi di un corner. Le emozioni, però, non sono finite ancora nel primo tempo e infatti Kluivert si rende protagonista con il 2-2 al 45’: il figlio d’arte prende palla a centrocampo, brucia Zukanovic - già ammonito - per poi battere Radu con una conclusione sul secondo palo.

Olsen ancora horror, ma il VAR grazia il portiere. Poi il guizzo di Cristante - A inizio ripresa è stato ancora il Genoa a segnare, sfruttando la seconda papera del portiere della Roma: destro tutt’altro che irresistibile di Lazovic da posizione defilata, Olsen sfiora senza liberare lo specchio della sua porta. Il grifone esulta per un attimo ma il VAR non convalida la rete per una precedente posizione irregolare di Piatek. Al 59’ la Roma riesce finalmente a mettere la testa avanti: è Cristante a segnare con una conclusione potente che sorprende Radu, su assist di Kluivert. E’ il gol che mette in ginocchio gli avversari.

I cambi e la vittoria romanista al 90' - Prandelli richiama in panchina Zukanovic per Pereira, Sandro per Rolon e Romulo per Pandev. Il grifone non riesce più ad attaccare e per questo l’ex ct della Nazionale cerca dei correttivi, valsi a poco visto il risultato finale. Di Francesco lancia Santon al posto di Under, poi Schick per Kluivert ed è ancora la Roma a sfiorare il gol. Al minuto 84’ solo il palo ferma Cristante a due passi dalla linea di porta, ma la partita è virtualmente conclusa. Perché il Genoa non ha la forza di attaccare con una certa insistenza fino al 90’, anche se nel recupero Pandev protesta per una spinta in area di Florenzi che sembrava nettamente fallosa. Il VAR non è intervenuto, ancora una volta. Una serata che rilancia Di Francesco e la sua formazione, ora a quota 24 punti e a due lunghezze dal quarto posto del Milan (in campo martedì col Bologna). Prandelli, invece, rimedia la prima sconfitta sulla panchina del Genoa dopo il pari dell’esordio contro la SPAL. Per entrambi i tecnici, a prescindere da quanto visto stasera sul terreno di gioco, c’è molto da lavorare.