Criscitiello: "La Juve non sottovaluti il consolidamento del Napoli e il ritorno delle milanesi"

I voti al mercato sono una cosa, il campo un'altra. Il Milan ad oggi merita 8,5 per come ha lavorato
24.07.2017 00:20 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: Michele Criscitiello per Tuttomercatoweb.com
Criscitiello: "La Juve non sottovaluti il consolidamento del Napoli e il ritorno delle milanesi"
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I voti al mercato sono una cosa, il campo un'altra. Il Milan ad oggi merita 8,5 per come ha lavorato e per i suoi acquisti. Certamente senza soldi si poteva fare ben poco ma la società ha dimostrato di avere le idee chiare e massima concretezza. I tifosi apprezzano e sanno che, in un biennio, potranno togliersi grandi soddisfazioni. Tra le prime 4, quest'anno, e assalto al tricolore il prossimo. Sono queste le tappe del grande viaggio di Marco Fassone. La Juventus parte con una base solida e consolidata ma deve fare ancora qualcosa perché questa estate ha perso pezzi importanti. Su tutti il leader della difesa Bonucci e il secondo Dani Alves della stagione non era poi così da buttare. Arrivano Douglas Costa, buon giocatore, e Bernardeschi che se lo paragonate a Baggio significa volerlo ammazzare ma è un calciatore di ottima prospettiva se impiegato nel suo ruolo. E non come faceva Sousa che ha rischiato di bruciarlo. La Juventus non deve sottovalutare l'imminente ritorno delle milanesi e il consolidamento del Napoli. Sicuramente Allegri partirà ancora con circa il 70% di probabilità di conquistare lo scudetto ma per il sogno Champions servirà un miracolo tornare a disputare la finale. Il morale della squadra non può essere quello di 12 mesi fa e senza un acquisto top, i bianconeri rischiano di ridurre di troppo il vantaggio accumulato in tutti in questi anni. Serve un vero difensore. Se Marotta prende Thiago Silva, allora, saremo tutti felici e contenti, in caso contrario sarà dura pensare di sostituire Leo con Benatia o Rugani e Caldara in futuro.
La scorsa settimana si è consumato il divorzio tra Marco Verratti e il suo procuratore, Donato Di Campli. Sicuramente, come ben sapete, non abbiamo apprezzato il metodo di lavoro degli ultimi anni del procuratore di Lanciano che ha rischiato, per eccesso di protagonismo, di rovinare molte carriere dei suoi assistiti. Verratti era un suo figlioccio e perderlo con uno schiaffo pubblico è stato umiliante. Per un procuratore è, a prescindere, umiliante perdere un calciatore. Figuriamoci quando è tuo da inizio carriera, figuriamoci quando tutto il Mondo ti deride perché pubblicamente il tuo assistito prende le distanze dalle malefatte di una persona che paghi e di cui ti dovresti fidare.

Verratti lascia Di Campli per andare da Raiola, come a dire, sono cresciuto troppo e adesso ho bisogno di un procuratore internazionale e non di Provincia. Verratti, involontariamente, ha dato un assist a tanti altri assistiti di Di Campli, a tal punto che circolano già le prime voci su Favilli e Orsolini. Il primo potrebbe finire da Branchini o Lucci, il secondo è corteggiato da Mario Giuffredi, Giuseppe Riso e Alessandro Moggi. Ad oggi non ci sono conferme, come non c'erano conferme circa un possibile cambio di agente da parte del talento del PSG.
Rientrati dalla Cina, Marco Fassone si gode il suo primo top player acquistato nella campagna rafforzamenti: Massimiliano Mirabelli. Secondo indiscrezioni, Fassone è sempre più contento dell'intuizione avuta qualche mese fa quando scelse Mirabelli come suo Direttore Sportivo per l'occasione più importante della propria vita professionale. A Torino, Napoli e all'Inter Fassone era importante ma non era il Presidente in pectore. Qui il Milan è nelle sue mani. Al momento della scelta del DS avrà ricevuto 1.200 chiamate ma senza neanche mai pensarci scelse Mirabelli. Fassone apprezzò le relazioni e le discussioni tra Mirabelli e Ausilio e capì subito, poi tutto confermato dal campo, che le intuizioni di Mirabelli erano giuste al contrario delle analisi di Ausilio. Suning oggi paga tre direttori sportivi, tra questi c'è Baccin che è molto bravo e competente, ma il vero Direttore lo aveva in casa e se lo è fatto sfuggire con troppa superficialità. Mirabelli ha tre grandi qualità: viene dalla gavetta, è una persona onesta e guadagna solo dal Milan e non da giri strani con i procuratori amici e sceglie i calciatori perché li conosce. Se gli fate un nome di un '98 di serie C, mi gioco 100 Euro, che vi saprà indicare ruolo e caratteristiche. In questo calcio malato, avere un Direttore che non prende soldi da agenti amici per poi rigirarli in operazioni societarie ad Ibiza, è già un guadagno importante.
L'Inter deve sparare i colpi ma quelli veri. Abbiamo sempre avuto fiducia in Suning ma abbiamo anche ripetuto che a luglio sarebbero arrivati calciatori di valore. Ci fidiamo di Spalletti che ha voluto Borja Valerio e Vecino ma per ridurre il gap dall'Inter serve ben altro. L'Inter ha il vantaggio, rispetto al Milan, di avere un allenatore più pronto e navigato, ma a questa squadra va dato uno zoccolo duro di italiani, prima o poi. Il mercato chiuderà il 31 agosto, c'è tempo, però Sabatini torni dalla Cina con le idee chiare e soprattutto con colpi da vera Inter. Non possiamo accontentarci del solito Keita e del solito Calenda. Walter, sei magnifico? Dimostralo!