FIGC, Gravina: "Porte chiuse nelle aree colpite dal Coronavirus e trasferte vietate per gli abitanti"

 Gabriele Gravina, presidente della FIGC, dopo il Consiglio è intervenuto in conferenza stampa
24.02.2020 16:11 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
FIGC, Gravina: "Porte chiuse nelle aree colpite dal Coronavirus e trasferte vietate per gli abitanti"
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Il Consiglio Figc si è riunito questa mattina a Roma in Via Allegri. Un appuntamento già in programma da giorni, ma diventato di straordinaria importanza dopo l’allarme coronavirus esploso in Italia. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, dopo il Consiglio è intervenuto in conferenza stampa: "Il Consiglio Federale è stato improntato al rispetto dell'ordine del giorno. E' stato eletto vice presidente della Federazione Paolo Dal Pino per proclamazione. Questa mattina poi abbiamo avuto modo di informare il consiglio sull'incontro avuto in mattinata con la task force medica considerato il coronavirus. Con tutte le nostre Nazionali, in particolari le giovanili, ci limiteremo a un'attività monitorata e monitorabile. Abbiamo annullato alcuni stage in programma come quello dell'Under 19. Vogliamo dare supporto ai nostri campionati. Abbiamo deciso per la Lega Pro di rinviare l'infrasettimanale e le gare della nona e decima giornata dei gironi A e B. Tutto ciò che comporta spostamento in zone che presentano criticità abbiamo deciso di stoppare le attività. Ho inoltrato in mattinata al Ministro Speranza una richiesta ufficiale per la gara ufficiale di giovedì dell'Inter e siamo in attesa di un riscontro del Governo per la disposizione della gara a porte chiuse e ci aspettiamo un segnale positivo. Sono poi emerse criticità importanti questa mattina sul momento delicato del nostro paese e senza creare forme di allarmismo, abbiamo chiesto di coordinare nel miglior modo possibile le diverse ordinanze che vengono emesse a livello regionale. Abbiamo chiesto di poter disputare le gare a porte chiuse in Serie A, cosa che dovrebbe avvenire già a partire dalla prossima giornata. Chiusura degli impianti sportivi? Il rischio non è tanto il rinvio di una partita, ma tutto il blocco del sistema che porta i ragazzi ad allenarsi tutti i giorni. In tal senso stiamo aspettando una risposta dal Governo".

Conferma quindi che Inter-Ludogorets si giocherà a Milano?
"Si".

C'è il rischio di un blocco totale delle attività sportive?
"Per il momento quello che emerge è una disposizione della sospensione delle manifestazioni sportive in alcune aree dell'Italia. Abbiamo dovuto diversificare le manifestazioni da quelle aperte al pubblico e non. Se ci sarà un peggioramento della situazione ci atterremo alle disposizioni del nostro Governo. Si naviga a vista ma con un po' più di serenità. Dobbiamo tutti insieme collaborare per ottenere i migliori risultati".

E' vietata la trasferta ai tifosi ospiti che arrivano dalle zone contagiate?
"Per il momento sì. C'è un divieto, ma non abbiamo parlato di rimborso biglietti. Faremo un passaggio con l'Antitrust. Sarà un aspetto economico importante da valutare. Il Governo ha previsto una serie di risarcimenti".

E' ipotizzabile Juve-Inter a porte aperte?
"Sarei l'uomo più felice del mondo. Ad oggi mi sembra che tutti siano allineati con la data del primo marzo per l'ordinanza governativa".

Nel resto del territorio nazionale si giocherà a porte aperte?
"Ci atteniamo alle ordinanze e sono chiare. Al di là del ricorso a porte chiuse o meno. La Lega Pro che ha degli slot per gli infrasettimanali ha deciso di rinviare le prossime due giornate prendendo una decisione diversa dagli altri".

Avete iniziato a mettere sul piatto possibilità alternative nel caso in cui non fosse sufficiente chiudere le porte al pubblico negli stadi?
"Stiamo riflettendo. Non a caso il gruppo di lavoro che abbiamo istituito sta cercando delle ipotesi che oggi non vale la pena affrontare perché".