Il Mattino - Ecco come la Camorra s'è già presa il business dei gadget Scudetto falsi

Cambia l’industria della falsificazione a Napoli negli stessi giorni in cui si consuma la marcia finora trionfale della squadra di Spalletti, scrive quest'oggi Il Mattino raccontando che a dettare il ritmo della trasformazione dell’industria del falso (‘o pezzotto) ci sono i clan di camorra, che da decenni producono e gestiscono il grande affare della riproduzione abusiva di marchi e prodotti garantiti. Di seguito alcuni stralci:
"Meno borse, dunque, più maglie con il volto dei big azzurri. Meno accessori di (finto) lusso, più bandiere con il fatidico numero 3. Una trasformazione silenziosa, quella che si è registrata in queste ultime settimane, che passa attraverso i vicoli popolari, come hanno spiegato in questi giorni uomini della Finanza, specializzati nel contrasto alla contraffazione.
Ma in che modo entrano i clan in questa storia dei gadget? Impongono merce, a volte strumenti, stabiliscono anche le merci da usare, controlla l’indotto. Possibile che venga imposta una tangente per i posti più ambiti, specie a ridosso dell’ormai gettonatissimo murale di Maradona, in zona Quartieri spagnoli o nei pressi dello stadio. Inevitabile a questo punto una domanda. Chi c’è dietro la grande bolla dei gadget falsi? Risposta a senso unico: i più attivi in questo settore, sono quelli del clan Mazzarella, che hanno goduto di una sorta di monopolio, grazie a una serie di trasformazioni del proprio orizzonte commerciale. Sono insidiati da famiglie legate alla Alleanza di Secondigliano (Licciardi, Contini, Bosti, Mallardo)".