Rullo: "Per Napoli rifiutai la A con la Fiorentina, ma sbagliai. Lavezzi si presentò con la pancia, Hamsik..."

Erminio Rullo da bambino sognava il San Paolo, mentre cresceva fra le strade di Casoria
19.01.2018 12:00 di Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: gianlucadimarzio.com
Rullo: "Per Napoli rifiutai la A con la Fiorentina, ma sbagliai. Lavezzi si presentò con la pancia, Hamsik..."
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© foto di Federico De Luca

Erminio Rullo da bambino sognava il San Paolo, mentre cresceva fra le strade di Casoria. Un pallone da inseguire nei vicoli, l’orizzonte azzurro. E se quel pallone è diventato il tuo lavoro e il Napoli ti chiama, non pensi alla carriera. Ripensi all’infanzia e in un attimo decidi. “Era il gennaio del 2007. Giocavo a Lecce”, racconta Rullo al microfono di gianlucadimarzio.com. “Mi dissero dell’interesse del Napoli. Dissi di sì all’istante, senza pensarci. Una scelta da tifoso, sbagliata purtroppo…”.

Lecce e Napoli stavano disputando un campionato di B anomalo, nell’anno dopo Calciopoli, con la Juventus, il Genoa e investimenti notevoli. Una categoria che a Rullo andava stretta. Aveva 23 anni e già tre stagioni alle spalle in serie A. Lanciato prima da Delio Rossi e poi da Zdenek Zeman, l’uomo che gli aveva consegnato la fascia sinistra e una maglia da titolare. “Ero un terzino abituato a spingere molto. Avevo sempre giocato in una difesa a 4 e improvvisamente mi ritrovai nel 3-5-2 di Reja. Due mondi opposti. Cercavamo Calaiò e Sosa con i lanci lunghi. Ero un pesce fuor d’acqua e mi fu preferito Savini, che aveva caratteristiche più difensive”. Sette presenze, meno di 500 minuti complessivi. Da una parte la gioia del tifoso per la promozione, dall’altra l’amarezza per una crescita professionale bloccata. “Furono mesi difficili. Avevo scartato la Fiorentina e la serie A per seguire il cuore. Col senno di poi, non rifarei quell’errore, ma in quel momento era impossibile dire di no". 

Sulla sua seconda esperienza in azzurro, Rullo ha dichiarato: "Lavezzi si presentò con la pancia ma ci mise poco a far capire chi fosse. Hamsik? Un ragazzo timidissimo che oggi è un orgoglio per tutta la città”.