Torino si convince: "Non c'è il Napoli dietro Giovannone".

Continua ad essere un mistero il nome del finanziatore che sarebbe alle spalle di Giovannone. Perde colpi l'ipotesi Lotito, forse anche perché lo stesso patron della Lazio, pesantemente contestato dai suoi tifosi, sta meditando (o ha già deciso) di tirarsi indietro. L'immobiliarista cui ha fatto riferimento Giovannone sarebbe Mezzaroma jr, ma non vi sono certezze neppure in questo senso. E intanto l'imprenditore ciociaro, proprietario del gruppo infermieristico Vita Serena, ha garantito che entro mercoledì i soldi per acquistare il Toro ci saranno e sarà un suo uomo di fiducia (l'avvocato Bertoldini?) a venire a depositarli. Noi di toronews continuiamo ad avere molti dubbi sul personaggio e a nutrire altrettanti dubbi che alla fine tirerà fuori i soldi per varare l'aumento di capitale. Ma una cosa è possibile escluderla, a questo punto: non c'è il Napoli dietro a Giovannone. Il club partenopeo non potrà quindi sperare in alcun modo in un ripescaggio. Qualora le cose dovessero precipitare per il Toro e arrivasse la radiazione, dopo tre gare consecutive in cui la formazione non si presenta, la B andrebbe avanti monca, con 21 squadre. Senza il Napoli. Dovuta questa precisazione nei confronti dei tifosi partenopei, che hanno tenuto un comportamento assolutamente irreprensibile, riamne il fatto che alcune dichiarazioni dei dirigenti e del capitano Montervino non sono state, come si dice negli Stati Uniti, "politically correct". E soprattutto le frasi dell'avvocato Mattia Grassani, che nei giorni scorsi aveva chiesto a Lega e Figc di attivarsi per fare tutte le verifiche necessarie a proposito del Torino, sono sembrate quelle di un avvoltoio pronto a buttarsi sul cadavere. Il Toro sta male (come Giovannone), ma non è ancora morto.