L'Angolo Sarrista - De Zerbi e Sandro preparano la trappola, Mertens la disinnesca

Analisi tattica di Benevento-Napoli
05.02.2018 18:00 di  Jacopo Ottenga   vedi letture
L'Angolo Sarrista - De Zerbi e Sandro preparano la trappola, Mertens la disinnesca

C’è voluta la traversa di Insigne per scuotere il Napoli dal torpore iniziale. 10 minuti in balia di un Benevento ardimentoso, rinvigorito dalle doti tecniche dei nuovi arrivi che hanno riacceso una flebile luce di speranza in una salvezza che con un bomber da 10-15 gol lì davanti sarebbe sicuramente più verosimile. Anche ieri De Zerbi ha confermato di essere uno dei più promettenti allenatori del panorama italiano: calcio rapido e moderno, ripetute costruzioni dal basso, 521 passaggi e 8 occasioni da gol sono numeri che poche squadre sono riuscite a registrare contro l’armata Sarriana.

Il Napoli da un lato ha dimostrato la sua netta superiorità tecnica, facendo qualcosa in più anche a livello di statistiche (60% di possesso palla, 779 passaggi, 9 occasioni da gol), dall’altro ha sofferto a tratti dello stesso scollamento tra difesa e centrocampo registrato contro il Bologna, che ha permesso ai sanniti di rendersi più volte pericolosi in contropiede grazie soprattutto alla vivacità dei due esterni Brignola e D’Alessandro e alla duttilità dell’ex Legia Varsavia Guilherme.

L’aspetto tatticamente più interessante della gara è stata sicuramente l’impostazione difensiva degli uomini di De Zerbi.

Il 4-3-3 delle Streghe si trasformava infatti in un curioso 4-5-1. Mentre gli esterni d’attacco si abbassavano stringendo verso il centro, le due mezzali Cataldi e Djuricic salivano su Jorginho, costringendo l’italo brasiliano a giocare spesso spalle alla porta, limitando così la sua visione di gioco, e inducendo il Napoli ad andare sulle fasce dai sempre molto larghi Hysaj e Mario Rui.

Fondamentale inoltre nello schieramento del Benevento la posizione di Sandro, un vero valore aggiunto. Il brasiliano ha rappresentato un perfetto collante tra difesa e centrocampo. De Zerbi ha deciso di lasciargli ampia libertà di movimento in entrambe le fasi di gioco (a volte ha rappresentato praticamente un centrale aggiunto), una mozza azzeccata nonostante abbia finito per evidenziare un indubbio ritardo di condizione.

In quest’azione il Napoli cerca di creare la superiorità numerica sulla sinistra. Sarri invoca il movimento di Hamsik in modo da liberare il passaggio tra le linee per Mertens, ma Sandro, giocatore esperto e molto intelligente tatticamente, non si lascia attrarre dal movimento dello slovacco, lo lascia inizialmente a Djimsiti per poi seguirlo esclusivamente quando vede il compagno Cataldi posizionarsi sulla linea della palla così da chiudere il varco per il belga.

Con il passaggio tra le linee perennemente chiuso dall'attentissimo Sandro, Mertens è stato spesso costretto a scambiarsi di posizione con Insigne o ad abbassarsi fin sulla trequarti per partecipare alla manovra. Il Napoli così ha pensato a soluzioni alternative per sfondare centralmente ed arrivare in area di rigore, come attirare la pressione su un lato ed avvicinare un uomo al belga.

Qui il Napoli sfonda con successo a destra (obiettivamente il lato più debole del Benevento visti il meno difensivo Djuricic ed il molto acerbo Venuti) in virtù della maggiore qualità tecnica. Callejon si infila tra le linee e viene servito da Allan, nel frattempo Hamsik si porta verso il centro tenendo impegnato Sandro, mentre Mertens (non inquadrato) può scattare sul filo del fuorigioco alle spalle di Costa dettando il passaggio a Callejon. Un’azione molto simile a quella del gol del vantaggio, quando Mertens, scattato ancora una volta sul filo del fuorigioco verso destra, è riuscito ad eludere l’affollamento centrale sbloccando con una magia il risultato bloccato sullo 0 a 0.