I dolori del giovane... Verdi: la buffonata con l’inchiostro già caldo

16.01.2018 18:04 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
I dolori del giovane... Verdi: la buffonata con l’inchiostro già caldo
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

(di Arturo Minervini) - “Oh, caro! In questa incertezza mi smarrisco, e tuttavia è questo il mio conforto; che forse essa si è voltata per cercar me! Forse”. Questa frase. Partiamo da questa frase rubandola a Johann Wolfgang von Goethe, e parafrasiamo il suo capolovaro "I dolori del giovane Werther”. In questo caso gli cambiamo solo il nome, trasformandolo in Verdi. Stessi dubbi, stesse angosce, stesse paura del ventenne protagonista del romanzo epistolare. Non a casa la corrente letteraria è quella dello Sturm und Drang, ovvero Tempesta ed Impeto. Quella che dovrebbe spingere un giovane all’azione, al rischio. Quello che invece in alcuni casi rischia di lasciarti paralizzato, proprio come è accaduto al 25enne esterno del Bologna. Tutto lecito, anche perché nessuno può comprendere a pieno le scelte altrui. Resta però un sapore amaro, per una vicenda che il protagonista avrebbe dovuto gestire in maniera differente.

Partiamo da un punto. Anzi meglio, da uno scatto. Quello che ha immortalato Aurelio De Laurentiis a Milano con una compagnia che poteva significare solo una cosa. La presenza di Chiavelli (l’uomo delle firme)  accanto al patron significa solo una cosa: che il Napoli era andato lì convinto di portarsi a casa Verdi, magari di annunciarlo la mattina seguente. Quindi nessuno provi a dare colpe alla società, che aveva subito convinto a suon di milioni il Bologna e fino alle ultime ore anche il ragazzo, anche alzandogli in maniera importante l’ingaggio. Era tutto fatto, l’inchiostro era caldo per riversarsi su un quinquennale che avrebbe fatto di Verdi la prima opzione di Sarri dopo il tridente dei piccoletti. Invece qualcosa è andato storto. Invece qualcosa nella testa del ragazzo è cambiata, in maniera così repentina da lasciare più di qualche dubbio.

“Come ribadito prima di Natale io avevo l'intenzione di non lasciare il Bologna a gennaio. Per qualsiasi club. Avevo preso un impegno con la società e voglio mantenerlo”. Così ha provato a spiegare i motivi del suo dietrofront lo stesso Giovane Verdi, ma c’è un vuoto di sceneggiatura che non viene colmato. Se aveva deciso già prima di Natale, perché De Laurentiis era ieri a Milano per fargli firmare il contratto? Maturità significa anche assumersi la responsabilità delle proprie scelte, comprendere che questo atteggiamento va a danneggiare in maniera pesante il Napoli, che era ormai convinto di regalare a Sarri il rinforzo tanto atteso. 

Scegliere è un processo complesso. Richiede valutazione, ma anche rispetto. Quello venuto a mancare nella riflessione di Verdi, che dice di aver già scelto prima di Natale ma nei fatti al Napoli aveva detto altro tramite i suoi agenti. Una macchia in una carriera che ha avuto già tante pause e che avrebbe potuto finalmente decollare. La grandezza però impone delle responsabilità che non tutti possono portare. Verdi ha scelto di non mettersi in gioco, di vivere nella certezza. Quell’abitudine che muore lentamente, che non dovrebbe appartenere ad un giovane. Tempesta ed Impeto in questo caso hanno lasciato spazio a Timore e Prudenza. La sentenza ardua, come sempre, spetterà ai posteri.