L'Angolo Sarrista - Sarri responsabilizza la catena di destra: Hysaj macina km, Allan indossa i panni di rifinitore

L'Analisi tattica di Napoli-Fiorentina
11.12.2017 19:00 di Jacopo Ottenga   vedi letture
L'Angolo Sarrista - Sarri responsabilizza la catena di destra: Hysaj macina km, Allan indossa i panni di rifinitore

Il Napoli tornerà presto a vincere e a segnare. Ieri la vittoria è mancata per un soffio, lo dicono i numeri, non tanto quelli relativi a possesso palla e passaggi, che si sono mantenuti costanti anche nelle gare meno brillanti, ma i 10 tiri totali, i 4 tiri in porta, le 7 occasioni da gol create, segnali non indifferenti, la manovra azzurra tornerà presto ad incidere.

Avevamo già esaminato dopo la gara di Rotterdam il modo in cui le caratteristiche di Zielinski portino il polacco a reinterpretare il ruolo di Insigne. Anche ieri l’ex Empoli ha giocato praticamente alle spalle di Mertens in modo da dare manforte nello stretto al belga, garantendo però d’altro canto poca ampiezza alla manovra. Rispetto però alla gara di Champions, in cui il Napoli aveva continuato a preferire la catena mancina, ieri Sarri ha dato preciso mandato ai suoi di sviluppare il gioco sulla destra. Una mossa intelligente adottata per sorprendere la Fiorentina di Pioli provando a scalfirne lo schieramento difensivo, che, mentre a destra poteva contare su un talentuoso tutto fascia abile in copertura come Chiesa e due giocatori, Laurini e Benassi, non propriamente di spinta, sul versante opposto doveva limitare i danni con l’adattato Thereau ed un interno di qualità come Veretout. Pioli in sostanza, conoscendo la naturale inclinazione del Napoli a giocare nella zona sinistra del campo, pensava di non correre poi troppi rischi dall'altra parte lasciando Biraghi in balia dei frequenti uno contro uno con i vari azzurri.

Così il gioco orientato a destra ha consentito al Napoli di creare con grande facilità superiorità numerica, oltre a permettere a Mertens di scambiarsi più volte di posizione con Zielinski e farsi vedere tra le linee per partecipare al fraseggio. Nell’azione raffigurata nella foto il belga ha appena scambiato con Allan portandosi dietro il marcatore Pezzella. La palla finisce a Hysaj che ha tempo e spazio per crossare e trovare un compagno in area. Callejon infatti è già appostato, Zielinski inizia il movimento sul secondo palo, Mertens sta scattando verso la porta, anche Hamsik, seppur in ritardo, si appresta a posizionarsi poco fuori dall’area per un eventuale respinta o conclusione da fuori.

Il Napoli nel primo tempo ha crossato tanto, molto più del solito (3 cross di Allan, 3 di Hysaj, 2 di Callejon), eppure non è mai riuscito ad impensierire la porta difesa da Sportiello. Merito del buon posizionamento dei gigliati, colpa dei pochi centimetri a disposizione e di movimenti e cross spesso imperfetti.

Questa è la heatmap del primo tempo azzurro e si nota facilmente come il Napoli abbia di gran lunga preferito la corsia destra per costruire il proprio gioco: una grande densità e una discreta profondità. Questo cambiamento di versante però ha generato anche una certa confusione nella testa dei giocatori azzurri, apparsi davvero troppo imprecisi (Jorginho su tutti con il suo 84% passaggi riusciti a fine pt). Alcuni giocatori tardavano i movimenti, altri apparivano spaesati, la squadra continuava a giocare a memoria senza accorgersi come lo spartito fosse cambiato, o meglio invertito. Non a caso a fine primo tempo gli uomini ad aver toccato più palloni, oltre ai soliti Jorginho, Koulibaly ed Albiol, risultavano proprio Allan, Hysaj, e Callejon, mentre i vari Hamsik, Rui e Zielinski erano fermi a 28, 23 e 18 passaggi effettuati (il polacco addirittura uno in meno della punta Mertens), per un rovesciamento di statistiche davvero clamoroso.

Nel secondo tempo poi il Napoli è cresciuto e ha ritrovato l’organizzazione che lo contraddistingue. Sarri ha chiesto a Zielinski di giocare più largo, la corsia sinistra è tornata a macinare gioco, ma il tecnico ha continuato ad invitare i suoi a spingere a destra, e a cimentarsi anche in uno-due e triangolazioni nello stretto,per non arrivare sempre al cross innocuo dal fondo.

Il giocatore che ha preso questi dettami alla lettera salendo in cattedra e permettendo agli azzurri di sfiorare più volte il gol è stato Allan, vero e proprio tuttofare a tuttocampo, probabilmente l’unico dei big fin qui a non aver sofferto di un calo di rendimento.

Questi sono i suoi 62 passaggi totali, davvero tanti se si considera che il brasiliano, uscito tra l'altro al 75', viaggia ad una media di 38,8 passaggi a partita. In giallo sono raffigurati i 3 passaggi chiave che coincidono perfettamente con le occasioni più pericolose create dal Napoli: il palo di Zielinski, il tiro da fuori di Hamsik e il tu per tu col portiere di Mertens. Un discorso in parte estendibile anche i suoi compagni di fascia Hysaj e Callejon. L'albanese ha macinato chilometri per 90 minuti ed a fine gara è risultato il giocatore ad aver effettuato più passaggi (108), mentre lo spagnolo è apparso in netta crescita ed è stato molto più coinvolto nella manovra.

L’impressione è che Sarri stia responsabilizzando la catena di destra per rendere il suo Napoli meno prevedibile ed approfittare della minore attenzione in copertura posta dagli avversari su quella fascia, una soluzione efficace per tornare a creare quella mole di gioco che possa garantire agli attaccanti di sbloccarsi già dalla prossima partita.