Ma avevate mai visto giocare il Liverpool ad Anfield?

Per le critiche feroci che molti stanno riversando sul Napoli in queste ore c'è una sola spiegazione. Non aver cognizione della forza del Liverpool ad Anfield
12.12.2018 15:00 di Antonio Gaito Twitter:    vedi letture
Ma avevate mai visto giocare il Liverpool ad Anfield?
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di Antonio Gaito - Per le critiche feroci che molti stanno riversando sul Napoli in queste ore c'è una sola spiegazione. Non aver cognizione della forza del Liverpool ad Anfield ed essersi avvicinati alla sfida semplicemente con una presentazione della gara errata, probabilmente per colpa anche di una certa stampa interessata in alcuni casi a raccontare solo ciò che il tifoso vuole sentire. Può darsi che molti davvero non abbiano visto il Liverpool in questi anni, se non all'andata al San Paolo in una delle prove più negative della stagione, ma già da diversi turni il concetto era chiarissimo: se arriva a giocarsi la qualificazione ad Anfield, il Napoli ha poche speranze. Come sarebbe stato per quasi tutte le squadre d'Europa.

"Il Liverpool concede moltissimo", "i difensori sono macchinosi", "il Napoli se la gioca alla pari", alcune delle tante fesserie che abbiamo ascoltato per giorni, ma che hanno poi portato unicamente alla delusione dei tifosi. Il Liverpool invece è primo nel campionato più difficile al mondo ed ha la miglior difesa d'Europa seppur in una maniera insolita (difendendo in avanti, non di reparto come ha fatto solo negli ultimi 15-20'): in Premier League per gol subiti (6 in totale, soltanto 1 in casa ininfluente nel 4-1 al Cardiff) ed in Champions in casa è la migliore difesa per media tiri subiti, con una pressione a tutto campo che toglie respiro e tempi di gioco, come è accaduto pure al PSG delle stelle per oltre un'ora (nonostante il gol nel finale) e persino al lanciatissimo City di Guardiola l'anno scorso nei quarti di Champions (3-1 il finale). 

Riferimenti alla personalità, caccia al colpevole non senza insulti per giocatori simbolo di questo Napoli che ha fatto sognare ed alla fine ha chiuso a pari punti con i finalisti, ma - al di là dell'inutile ricerca del peggiore in una sofferenza generale che difficilmente ricapiterà - quei circa 70' di enorme difficoltà sono semplicemente la normalità ad Anfield, imbattuto in Europa dal 2014 e dove gli inglesi hanno costruito l'anno scorso una finale di Champions indirizzando o gestendo tutti i turni. 3 le reti al Man City, 5 alla Roma, per poi giocarsela con le stesse armi anche in finale, perdendo col Real solo per le papere di Karius, sostituito con Alisson, il migliore in assoluto in questo momento come constatato pure dal Napoli. Soffrire, non andando troppo sotto nel punteggio, attendendo un episodio o una giocata per il gol - che valeva triplo - per la qualificazione: questo poteva fare il Napoli che, dopo il calo inevitabile del Liverpool, ha avuto le due occasioni per volare agli ottavi. La partita è tutta lì, come fatto intendere anche da Ancelotti nel post-partita. Un errore di Callejon da due passi e un salvataggio di Alisson: poco per chi si attendeva un Napoli alla pari, nulla di imprevedibile per chi negli ultimi anni non ha visto nessuno alla pari nel fortino di Anfield quando il Liverpool ha giocato una gara decisiva.