Napoli, ancora un anno senza basket

Gli appassionati della palla a spicchi devono rassegnarsi: le possibilità di rivedere una squadra in A1 o in Legadue sono ridotte al lumicino
30.06.2009 22:33 di  Vincenzo Balzano   vedi letture
Fonte: Il Mattino
Napoli, ancora un anno senza basket
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© foto di Alfonso Miranda

Un anno di chiacchiere, incontri, finte illusioni e disponibilità. Il 20 settembre 2008 il Consiglio della Federbasket mise la parola fine alla storia del Napoli Basket di Mario Maione escludendo la società dal campionato. La Lega basket ha fissato in oggi l’ultimo giorno per presentare la fidejussione bancaria utile all’iscrizione al campionato. Tra sette giorni si saprà se tutte le società avranno le carte a posto. Al consiglio federale del 18 luglio l’ultima ratifica. Napoli non c’è, persa dietro le chiacchiere, gli appelli, la voglia di dimostrare che si è fatto tutto quando non si è fatto abbastanza. La realtà è che si è perso un altro anno perché le strumentalizzazioni, le beghe politiche, la voglia di farsi pubblicità ha remato contro la passione e la concretezza. La lezione allora arriva da Verona e Fabriano dove hanno deciso di investire sul progetto di due società dilettanti per tornare in alto. Nessun acquisto di titolo, nessuna scorciatoia, poche dichiarazioni, ma solo rimboccarsi le maniche e ripartire. "E se lo hanno fatto loro perché non possiamo farlo noi?" La domanda la pone Sabino Rascio, anima del Pontano, formazione di C1 i cui ragazzi pur di giocare hanno rinunciato quest’anno a ogni rimborso spese. "Il risultato - continua Rascio - è che stiamo ancora inseguendo quegli imprenditori che avevano promesso una mano. L’aiuto del Comune? Tre giorni prima di una gara di playout ci hanno mandato un’ingiunzione di pagamento per il canone del Polifunzionale. È finita. Al 99% non ci iscriveremo". Proseguirà la sua strada, invece, il Collana. Il girone laziale di C1, rispetto a quello pugliese, permette un budget minore per un risultato migliore. E allora al Palavesuvio si punterà ai playoff. Al Palabarbuto rimarrà il Vivibasket di Roberto Di Lorenzo. Trecento persone a partita per seguire l’Under 19, vittorie di prestigio contro Caserta o Stella Azzurra Roma, master sul basket giovanile con relatori come il coach dell’anno Andrea Capobianco. È questa la concretezza della società considerata l’erede morale del Napoli basket. E come se non bastasse anche l’ingrato compito di guardiano del Palabarbuto eternamente sospeso tra le recriminazioni economiche di Maione e le disponibilità immobiliari del Comune. Di fatto in carico al Vivibasket per la piccola manutenzione. Il futuro è quello di far crescere i ragazzi disputando un campionato senior, magari creando qualche sinergia. Il presidente del comitato regionale della Fip, Manfredo Fucile, intanto, non si arrende. "La situazione è triste - confida - ma io penso ancora che la strada di Sant’Antimo sia l’unica". L’ultimo Consiglio federale, infatti, potrebbe sempre intervenire d’urgenza a vantaggio di qualche società che per motivi eccezionali, intervenuti successivamente all’iscrizione, abbia la necessità di trasferirsi. Al momento fantabasket.