Gabbiadini e le difficoltà fisiologiche: tutto sulla prima da titolare di Manolo

23.01.2015 17:00 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Gabbiadini e le difficoltà fisiologiche: tutto sulla prima da titolare di Manolo
TuttoNapoli.net
© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Manolo ed una prima da titolare complicata. Tra i tanti motivi di interesse della sfida - che sofferenza - con l'Udinese c'è sicuramente l'esordio dal fischio d'inizio dell'attaccante arrivato a gennaio dalla Sampdoria. Per Gabbiadini 84' in campo, prima del cambio con Callejon. Una serata sicuramente importante nella carriera del ragazzo classe '91, che ha presentato delle difficoltà piuttosto prevedibili. Quasi fisiologiche.

L'avvio dell'esterno è ottimo. Tanto movimento, una conclusione provata dal limite, un bel colpo di testa al centro dell'area. Con il passare dei minuti, però, si manifestano le difficoltà di inserirsi in una nuova idea di gioco, che prevede movimenti sicuramente diversi da quelli che gli chiedeva Sinisa Mihajlovic alla Samp. Più passa il tempo e più Gabbiadini, nel primo tempo, tende ad accentrarsi in area, andando spesso a bussare alla porta di Zapata, padrone di casa designato in area di rigore per la sfida ai friulano.

Già, Zapata. Proprio sulle caratteristiche del colombiano, diverse da quelle del titolare Gonzalo Higuain, possono farsi alcune considerazioni sulla gara di Gabbiadini. Verosimilmente, avendo il dna della prima punta, l'esterno troverà maggiori soluzioni - e spazio - quando la prima punta sarà Gonzalo. L'argentino, a differenza del colombiano, è attaccante più mobile, che ama svariare, cambiare posizione e dare pochi riferimenti a difensori. In quegli spazi lasciati liberi dal Pipita, Manolo potrebbe trovare il suo tesoro.

Il feeling con Mertens, troppo egoista, non è scattato al primo sguardo, ma ci sarà tempo. Nella ripresa Gabbiadini più volte ha provato ad inserirsi negli spazi, restando più fedele ai compiti tattici che gli aveva dato Benitez. In tante occasioni, però, Manolo non è stato servito con il giusto tempismo. Ma niente allarmismi, sono solo meccanismi da oliare. Dinamiche che solo il tempo e l'allenamento potranno rendere sicuramente più funzionali. 

Questione penalty e calci piazzati. Due rigori assegnati agli azzurri e, sicuramente, nella testa di Gabbiadini sarà balenata l'idea di tirarne almeno uno per bagnare con un gol il suo esordio dal primo minuto. Questioni di gerarchie, di un Mertens ostinato e di un Jorginho - ottimo rigorista già a Verona - sicuramente affidabile hanno stroncato l'idea sul nascere. Ma da Gabbiadini è lecito attendersi maggiore personalità, dovrà imporre il suo sinistro che può essere un'arma in più su tutti i calci piazzati.

Nessuna paura, dunque. Solo tanto lavoro da fare ed un rischio da scongiurare: evitare di mettere troppe pressioni su questo ragazzo che deve affrontare gradualmente il passaggio in una grande squadra. Con tutti i cambiamenti che comporta. Abbiate pazienza.