La vivacità di Mertens, la rabbia di Gabbiadini e la voglia di Diawara: Sarri, ripartiamo (anche) da qui

Ricominciamo, sì, e facciamolo dal ritrovamento delle certezze. Perché la voglia di superare i momenti difficili la si trova guardando con positivismo al futuro e concentrandosi sulle cose belle.
21.10.2016 08:52 di  Pierpaolo Matrone  Twitter:    vedi letture
La vivacità di Mertens, la rabbia di Gabbiadini e la voglia di Diawara: Sarri, ripartiamo (anche) da qui
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© foto di Antonello Sammarco/Image Sport

Ricominciamo! La colonna sonora principale della playlist personale di Maurizio Sarri potrebbe avere Adriano Pappalardo in cima all'elenco delle canzoni in coda, perché adesso, in casa Napoli, è davvero il momento di ripartire, e di farlo il prima possibile. Che poi, a pensar bene al testo, possiamo convincercene ancor di più, perché la voglia di gridare e di sfogarsi decantata da Pappalardo, dopo le ultime tre sconfitte consecutive, non gli manca sicuramente. Ricominciamo, sì, e facciamolo dal ritrovamento delle certezze. Perché la voglia di superare i momenti difficili la si trova guardando con positivismo astratto e concreto al futuro e concentrandosi sulle cose belle, altrimenti poi chi te la dà la forza?

Gli aspetti positivi, quelli che potrebbero strappare anche un sorriso a mister Sarri, sono tre su tutti. Innazitutto l'allenatore ex Empoli deve - necessariamente - ripartire da Dries Mertens. Dall'inizio della stagione il folletto belga ha dimostrato di essere tra i più vogliosi. Partito con Insigne davanti nelle gerarchie, ha conquistato la titolarità praticamente subito e sta facendo vedere a tutti che la merita eccome. Il più in forma, ora come ora, è lui, al momento indispensabile per l'attacco azzurro. Che sia da esterno o da falso nueve, ma la sua vivacità è diventata un elemento imprescindibile per la manovra partenopea, così come i suoi movimenti e - nuovo elemento del pacchetto doti-di-Mertens - il suo carisma da leader.



Ma se del belga si parla sempre bene, chi nelle ultime settimane è stato al centro delle polemiche - soprattutto dopo l'infortunio di Milik e la prestazione così così contro la Roma - è Manolo Gabbiadini. E invece tra le note positive della serata shock del San Paolo c'è anche lui. Sarri l'ha lasciato in panchina. Una bocciatura? No, magari l'ha rimandato a settembre. E all'esame di riparazione Manolo ha saputo comportarsi e scacciare via il suo debito. Ingresso in campo col piglio giusto e, soprattutto, la forza di prendere il pallone, andare a calciare un rigore pesantissimo e trasformarlo con tutta la freddezza che solo un bergamasco sa di avere. Sarri deve ripartire anche da lui.

Infine c'è Amadou Diawara. L'abbiamo aspettato tanto, forse anche troppo, ma alla fine il suo esordio è arrivato, a distanza di circa due mesi dall'approdo in azzurro. Con un Jorginho visibilmente in difficoltà - e i grossolani errori contro Benfica e Besiktas, caso vuole entrambi in Champions - la nuova arma del Napoli potrebbe essere proprio lui. Mercoledì sera il centrocampista classe '97 ha mostrato una grandissima voglia di fare e ha saputo ridare nuova verve alla mediana azzurra. Corsa, muscoli ma soprattutto tanta personalità, a dispetto dell'età, al servizio di Sarri. Un messaggio chiarissimo mandato da Amadou, che adesso vuole ergersi a protagonista. Lui e gli altri due, le nuove certezze del Napoli? Mertens, Gabbiadini e Diawara: caro Maurizio, ripartiamo (anche) da qui.