"Rischiamo di passare un guaio": Sarri non accetta distrazioni. Vietato vanificare un cammino perfetto e due mini-traguardi

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"Col Carpi rischiamo di passare un guaio. Ha perso una sola gara nelle ultime sei partite, tra l'altro rocambolesca a Firenze al 93'. Se non ci esprimiamo a grandi livelli, rischiamo l'osso del collo". Eloquente Maurizio Sarri, come accade sistematicamente quando il livello dell'avversario si abbassa e c'è bisogno di tenere alta la tensione. Anche perchè un passo falso, proprio ad una gara dal big-match di Torino dopo sette vittorie di fila, finirebbe per condizionare anche la sfida ai rivali-scudetto. Il Carpi non è quello dell'andata, che strappò uno 0-0 con un catenaccione d'altri tempi, ma anche quel Napoli è cresciuto partita dopo partita a livello tecnico, tattico e mentale, fino a colmare il gap con una delle corazzate d'Europa.

Il Napoli non ha altro risultato che la vittoria per raggiungere l'ottavo successo consecutivo, che sarebbe il nuovo record del club, ma sopratutto conservare il vantaggio sulla Juventus. Sarebbe una disdetta per i partenopei non approfittare del turno col Carpi per arrivare allo scontro-direttore con un piccolo vantaggio: mini-traguardo tutt'altro che scontato e che era una prospettiva che risale all'ultima gara prima della sosta. Solo sette vittorie, infatti, hanno permesso ai partenopei di tenere inalterata la distanza dalla squadra di Allegri che continua ad inseguire nonostante abbia stracciato persino il record di Conte.

Guardando per un attimo più dietro, la squadra di Sarri ha l'occasione anche per allungare a +10 sulla Fiorentina ed in generale sul terzo posto (+9 in caso di sorpasso ai viola dell'Inter, impegnata col Verona). Champions diretta che sembra il minimo a questo punto del campionato, quando il faccia a faccia con la Juventus sembra potersi trascinare fino alla fine, ma che ad inizio stagione sembrava una chimera. In pochi credevano ad un Napoli da terzo posto, ancora meno dopo l'inizio difficile, e quindi figuriamoci uno dei primi due posti con Juventus e Roma che, per quanto fatto nell'ultimo anno e investimenti sul mercato, sembravano irraggiungibili.