Scontro diretto pesante, ma non decisivo. Niente tensioni: alla vigilia a Castelvolturno subentrano i leader

12.02.2016 08:50 di  Antonio Gaito  Twitter:    vedi letture
Scontro diretto pesante, ma non decisivo. Niente tensioni: alla vigilia a Castelvolturno subentrano i leader
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Giornata di vigilia a Castelvolturno, dove da qualche ore s'è iniziata a percepire l'attesa spasmodica per la sfida di Torino. La settimana è passata via senza ansie particolari, con la squadra isolata dalle polemiche e dalla frenesia, ma col passare dei giorni l'adrenalina nel gruppo è inevitabilmente cresciuta. Per i tifosi che giorno dopo giorno sono aumentati a dismisura all'esterno del centro sportivo per incitare i propri beniamini, ma anche per la preparazione meticolosa alla gara con riunioni in sala video e sedute tattiche con il centro completamente sgomberato da occhi indiscreti.

Dopo aver colmato il gap tecnico e tattico, il Napoli per salire l'ultimo gradino prova a completare anche lo step dal punto di vista mentale. Di fronte ci sarà una squadra abituata a certe pressioni, che doppia gli azzurri ad esempio per presenze in nazionale o in Champions, esperienze che contano a certi livelli. Non a caso, dopo le parole di Gonzalo Higuain ("Sappiamo che dipende da noi, ma dobbiamo restare calmi e non esagerare con l'euforia, perchè può farci male. Meglio restare con i piedi per terra"), ieri ha preso la parola anche Pepe Reina.

Lo spagnolo non indossa la fascia di capitano, sul braccio di Hamsik che da nove anni ha sposato la causa azzurra, ma è il leader per esperienza e carisma. E quando la tensione cresce, c'è bisogno delle parole giuste per sgomberare la mente del '94 Hysaj e dei '91 Koulibaly, Ghoulam, Allan, Insigne, Jorginho, per la prima volta a certi livelli: "Sappiamo che per la città è più di una partita, cercheremo di vincere per loro, ma non è il match più importante dell'anno - ha detto l'ex Bayern -, se non vinciamo con la Juve, ma arriviamo primi a maggio saremo felici lo stesso". Senza pressioni, dunque, ma senza neanche accontentarsi: "Certo è che un'eventuale vittoria sarebbe un messaggio forte".