Riecco il Napoli orgoglioso di stringere nelle mani il proprio destino. Con la pressione sulle romane Rafa si gioca la volata che può consegnarlo alla storia...

Si conferma sul più bello, spiazzando quella parte della critica che lo attendeva al varco. Il Napoli di Cagliari ha la tensione giusta e la voglia matta di dar seguito ai fasti tedeschi. Così cancella i quattro ko consecutivi nelle trasferte di campionato, riproponendo la prova corale costata sonore batoste a Fiorentina e Wolfsburg. Gli azzurri, rivisitati in formazione per cinque/undicesimi da Benitez rispetto al giovedì europeo, escludono prestissimo gli isolani dalla partita. Ci riescono con il folle dinamismo degli esterni d'attacco, votati alla doppia fase come poche altre volte nell'annata, con Hamsik tornato assoluto padrone della scena. Marek gioca finalmente a testa alta, cerca il pallone per dettare i tempi ai compagni, per infilare filtranti che gli attaccanti famelici oggi non sbagliano. Il Napoli degli ultimi dieci giorni è un corpo compatto e non sfilacciato, orgoglioso per come stringe tra le mani il proprio destino.

La strigliata è servita e ha sfornato un gruppo che intende dimostrarsi per ciò che è, fino in fondo. Le romane mantengono un vantaggio di cinque punti e i calendari a confronto sono lontani dall'emettere verdetti. Al Napoli basterebbe rosicchiare due lunghezze alla Lazio per giocarsi al San Paolo il sorpasso ai biancocelesti. Di mezzo c'è il grande sogno dell'Europa League, che si fa prepotentemente largo tra i tifosi: vivere tutti insieme il presente, senza concedere il fianco a illazioni, chiacchiere sul futuro, bilanci anticipati, potrebbe essere la grande occasione da non perdere. Tutto è tornato clamorosamente in gioco ed è il momento che il Napoli ci creda con tutto se stesso: aggiornare la storia del club potrebbe essere il finale a sorpresa di una stagione definita troppo presto fallimentare da chi è contro per tessera di partito...