L'ottimismo di Rafa, le promesse di DeLa, i pensieri di Marek

A Dimaro ritiro (ormai storico estivo) degli azzurri, tutto va a gonfie vele tra sorrisi, sudate, tifosi impazziti e pacche sulle spalle.
24.07.2014 12:20 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: di Peppe Giannotti
L'ottimismo di Rafa, le promesse di DeLa, i pensieri di Marek

Sembra passato un secolo, e non una settimana lì in Trentino. A Dimaro ritiro (ormai storico estivo) degli azzurri, tutto va a gonfie vele tra sorrisi, sudate, tifosi impazziti e pacche sulle spalle.

RAFA: Un Benitez sicuro, ironico, scugnizzo più che mai, che capisce al volo ormai anche le cadenze partenopee dei tifosi che gli rivolgono le domande con garbo, competenza e quel filo di ironia tutta napoletana. Rafa si dimostra disponibile come sempre, pronto a prendere la scena (anche) al Presidente che, seduto in poltrona ride o sogghigna, fate Voi. Ce lo vedete un Conte (dopo 3 scudetti) fare questo? IMPOSSIBILE, è questa la forza che da il Napoli e Napoli, a cui basta l’ennesima misera ma orgogliosa Coppa Italia rimessa in bacheca (e poco goduta maledetti gufi), ecco che la nuova stagione si apre come sempre tra misteri di chi parte e chi arriva.

HAMSIK: Risenti il nome di Vargas e torni indietro nel tempo, a quando i “giovani erano invisi” all’ex Comandante. Per poi scoprire che dopo il Mondiale li stanno riempendo di soldi e club ambiziosi. Risenti dire: “Marek di nuovo al centro del progetto” dopo la partenza del leader spagnolo, il portierone Pepe Reina che spesso ha limitato la già perforabile difesa azzurra. Hamsik è un punto di riferimento del Napoli moderno, e ritorni ancora indietro con la mente, a quando il ragazzino poco più che diciannovenne arrivò a Napoli. Paragonato ai migliori centrocampisti europei, ma mai ha retto fino alla fine. Oggi lo Slovacco ha 27 anni, l’età GIUSTA per VINCERE qualcosa di importante, basta non devi aggiungere altro. Nessuno più di lui lo vorrebbe, soprattutto dopo la sua mancata esibizione ai Mondiali dove tante sorprese ci sono state, e chissà che anche la sua Nazione non poteva divertirsi come 4 anni prima quando a pagare fu proprio la derelitta Italietta del momento. Marek non risponde direttamente alle domande dei cronisti sul ruolo di leader, e tiene sempre lo sguardo abbassato. Il carattere non lo cambi, ma le prestazioni sul campo dipendono solo da lui, se ritrova il ritmo e la fiducia sotto rete ecco il VERO acquisto di Dela. Tra Mascherano o Kramer a cui tutti sentono di dire la loro quando si tratta di arrivare sotto il Vesuvio, affidare le chiavi a Marek ma senza dargli il peso alla Balotelli sarebbe cosa ottima in un campionato dove lo sappiamo di stelle faticano a emergere.

DELA: Che dire, non era previsto, ma non ce l’ha fatta, dopo lo show coi tifosi del mister, sale sul palco e si emoziona come un bambino a cui hanno tolto la maglia firmata. Ci si mette anche l’onesto e pacato Bartoletti che ci sguazza (in senso buono) in queste cose VERE del calcio a cui sembra oggi impossibile assistere, tra calciatori vezzosi che scappano come dovessero prendere il tram delle 5, o allenatori che dopo un rigore negato vorrebbero spaccare la zona mista. Bartoletti lo riempie di elogi, egli è sempre più giù nella poltrona e si gode addirittura la standing ovation. E’ così fatalmente, tra il serio e il faceto si è esposto, (vinciamo lo scudetto, ci proviamo davvero). Ma si avrà pensato, cosa ho da perdere. Ho almeno dieci mesi per dimostrare che posso aver torto. Attenzione amici lettori, scrivo 10 mesi perché come Voi spero che il Napoli sappia giocarsi fino a metà maggio la fetta di scudetto a lui predestinata, ovvero restare attaccato a eventuali battistrada. Lo scorso anno è stato fin troppo umiliante vedere lontanissime la Juve (e ci stava) ma la Roma no. Anzi, nei dintorni del Raccordo stanno già urlando che la Roma è la “scheggia impazzita” del girone in quarta fascia (tanto si è rafforzata). Dimenticando che gli azzurri sono usciti all’ultimo secondo con 12 punti, beh, ci provino loro!