La grande notte del Teleciuccio tra ironia e amarcord. Premiato anche Tuttonapoli

Serata simpatica e con tanti ospiti ideata dallo scrittore Gianni Puca
30.06.2013 20:00 di  Francesco Molaro  Twitter:    vedi letture
La grande notte del Teleciuccio tra ironia e amarcord. Premiato anche Tuttonapoli

In una notte azzurrissima, un pallone rimbalza da un campo all’altro, dallo sport allo spettacolo, dalla cultura alla moda, passando anche per le aule di giustizia, dove in passato aveva più volte rischiato di impantanarsi. Artisti e professionisti di spessore si ritrovano senza saperne il motivo nell’elegantissima Villa Marinella, a via Tasso,  dove accorrono con la certezza che, nella peggiore delle ipotesi, beneficeranno di un buffet di alto livello.
La serata si apre con una voce di non precisata provenienza che annuncia l’ufficialità della cessione di Cavani! Il panico si taglia a fette, fin quando la voce annuncia che l’intera clausola rescissoria è stata reinvestita da De Laurentiis per ingaggiare una giovane promessa del calcio mondiale: Antonio Juliano, che apprende la notizia e si ritrova catapultato su un palco con in mano un ciuccio in smoking con le ali.
La ceramica dipinta a mano dal maestro Gennaro Angelino, raffigurante il ciuccio che vola, è il premio per i numerosi ospiti, molti dei quali sono però dell’idea che il premio sia stato trovarsi per qualche secondo in mezzo alle due favolose conduttrici, Romina Parisi e Mariachiara Vigoriti, elegantissime padrone di casa, che azzurrano anche le nuvole dispettose che si annidano sul palco. Gli ormoni degli umoristi Francesco Di Domenico e Maurizio De Angelis dopo anni raggiungono il numero legale, ma si perdono tra le scollature delle tante bellissime ospiti. Il giornalista Pietro Treccagnoli aveva sempre pensato che il buongiorno si vede dal Mattino, ma la felicissima Sera Fabiana, che riceve un premio per la valorizzazione delle curve, lo fa ricredere.
Enzo Fischetti e Edo Guadagno sono due comici Made in sud che sono riusciti a esportare l’umorismo partenopeo al di là di Caianiello, che segna il confine tra il regno delle due Sicilie e le Calabrie del nord, così come Pinù ha fatto con la moda, Monica Sarnelli con la musica, e Antonella Morea con il teatro. Il ciuccio che vola, infatti, non è solo il premio consegnato agli astanti, non è solo la trasmissione umoristico sportiva (trasmessa da capri event e da telecapri sport) in cui attraverso il Napoli si parla di Napoli. Il ciuccio che vola è un messaggio. Il calcio è un pretesto per il ciuccio per prendere a pallonate tutto ciò che a Napoli non funziona. L’ironia non è il fine ma uno strumento, per far riflettere i napoletani. L’assessore Liberato Lungomare, premiato sarcasticamente come politico dell’anno (dopo essere stato in nomination con De Magistriis e Cesaro) è il simbolo di questa città che è stata liberata solo da ciò che non voleva essere liberata. E tutti i personaggi surreali ideati dalla fantasia di Gianni Puca sono veicoli di riflessione, così come gli spettacoli di Gino Rivieccio, premiato per i trent’anni di umorismo elegante attraverso il quale cerca di scuotere Napoli, come gli articoli di Adolfo Mollichelli, insignito del premio Fornero, per aver conquistato oltre a un campionato del mondo, un obiettivo ancora più impensabile: la pensione! Il ciuccio dall’alto osserva l’Avv.

Sergio Longhi, presidente di Azzurra Lex, al tavolo con un rappresentante di spicco della magistratura, il giudice Bruno D’Urso, e compiaciuto constata che il pallone riesce ad avvicinare anche chi esercita professioni storicamente in conflitto.
Un pallone che ormai non ha più sesso, che avvicina alla Carpisa Yamamay del  direttore Italo Palmieri, sempre più appassionati. I tifosi del pallone sono per definizione incoerenti portatori di idee mutevoli, anche nell’ambito dello stesso contropiede, per cui vengono premiati personaggi come Germano Bellavia e Nello Odierna, che gridano comunque, ovunque, quantunque e semprunque “Forza Napoli”. Non solo quando si vince. Perché il Napoli e Napoli vanno sostenuti anche e soprattutto nei momenti di difficoltà. E loro sono nati per farlo, come reppano i ragazzi dell’Ottava strada, che avevano aperto lo spettacolo.
I giornalisti sportivi premiati non sono stati scelti a caso, Paolo Del Genio, Angelo Rossi e Francesco Molaro costituiscono un tridente che dà equilibrio a una squadra che è stata selezionata con cura per parlare per una notte della Napoli che piace a noi, la Napoli perbene, quella intrisa di cultura e arte, ironica e elegante nell’animo.
Il premio Juan Camilo Zuniga è il meno ironico di tutti, perché i veri napoletani si adattano a destra, a sinistra, sulla trequarti, e giovani come la duttile Mariasilvia Malvone - che differisce da Zuniga per il fatto che crossa meglio di sinistro - sono la prova che la radio, la televisione, lo spettacolo in genere, possono diventare occasioni di lavoro per chi affronta certe sfide con entusiasmo e professionalità.    
Così come sta provando a fare un gruppo di giovani ed ex giovani, grazie alla disponibilità dell’editore Pasquale Turco, che con poche risorse e tanto entusiasmo provano a fare una televisione che si pone come obiettivo quello di vedere dall’altro lato del tubo catodico famiglie sorridenti. Una squadra senza nomi, ma tenace, con in porta Antonello Gallo, una solida difesa a tre con Romina Parisi, Mariachiara Vigoriti e Gianni Puca, con Ciro Tufo e Gildo Russo esterni di centrocampo. In mediana Lucio Rufolo, Luigi Generali, Gianfranco Duraccio, Maia Salvato e Francesca Annunziata. Di punta Francesco Galluccio, Gigi Longobardi e Annalisa Rea. Giochiamo in quattordici? E vabbè, tanto giochiamo per ridere.  E ora sigla! Sperando che Cavani non ci intossichi la splendida cover di E.T. per lui trasformata in E.C., cantata dalla bravissima Simona Coppola, nella quale uno scudetto triste che vive a Torino è “triste come un Del Piero senza uccellino” e “come una Vecchia Signora con il parrucchino” e chiede di tornare a Napoli.