TRIPLICE FISCHIO - L'incertezza che costa la finale. Decide Lulic, che poi rompe la magia

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Esulta la Lazio al San Paolo. I biancocelesti ribaltano l’1-1 dell’andata e conquistano l’accesso in finale di Coppa Italia. Napoli sfortunato e disattento, ma questa non è una novità.

IL PROTAGONISTA – L’uomo che non ti aspetti, seduto in panchina, infortunato da gennaio. Poco più di venti minuti nelle ultime due sfide di campionato, poi l’occasione che ti cambia la stagione. Il gol vittoria è di Senad Lulic, che elude la marcatura di Maggio e supera Andujar da due passi. Poi, in area di rigore avversaria, la diagonale da non credere, l’intervento disperato che strozza l’urlo in gola di Callejon e dell’intero stadio San Paolo.

IL MOMENTO CHIAVE – Un pallone vagante sulla sinistra, Insigne accetta il duello in velocità con Basta. Ha gamba, Lorenzo, e soprattutto resistenza. Arriva nella propria trequarti, il terzino biancoceleste è ormai seminato. Poi un altro dribbling, Insigne è a tu per tu con Berisha. Impossibile provare a colpire di piatto, l’unica possibilità di far scorrere il pallone è la punta. Tutto perfetto, tutto magico, fino all’intervento di Lulic. Peccato.

POTEVA FAR MEGLIO – E’ ancora la corsia mancina del Napoli terreno fertile per gli avversari. Dopo la Roma ecco la Lazio, dopo Florenzi ecco Felipe Anderson. Il brasiliano sguscia via tra le maglie jeansate, perde l’attimo ma Ghoulam, colpevolmente indeciso, consente al talento biancoceleste di rialzarsi e servire in area Lulic. Errore fatale dell’algerino, l’ennesimo di una retroguardia da horror che non smettere di far paura.