TRIPLICE FISCHIO - Il nuovo punto di partenza di Marek e la verità (nascosta) su Zielinski

24.09.2016 22:39 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
TRIPLICE FISCHIO - Il nuovo punto di partenza di Marek e la verità (nascosta) su Zielinski
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

IL PROTAGONISTA - Cento volte il ragazzino che diventa capitano, il talento che si scopre fuoriclasse, la sorpresa che matura in certezza. E poi conferma, giorno dopo giorno, fino a diventare (anche) bandiera. Cento volte Marek Hamsik nel gelo dello stadio San Paolo, nel tempio che l'ha conosciuto per la prima volta nel 2007 e lo ritrova qui ogni anno, identico a prima, con la cresta alta e la faccia pulita, lineare, semplice. S'è fermato a Napoli-Samp il tempo, a quel gol splendido che fu il primo in maglia azzurra ma anche biglietto da visita della sua classe, dell'eleganza che sposa la qualità e la concretezza, mai la banalità. Mentre gli altri disfavano armadietti all'arrivo dell'estate, lui, Hamsik, curava i dettagli della sua personalità: migliorarsi è ciò che ama fare di più. Oltre ai gol, ovviamente. Da dieci anni in maglia azzurra. Cento, oggi. Domani chissà...

IL MOMENTO CHIAVE - Il Napoli ha ammazzato la partita prim'ancora che la stessa entrasse nel vivo. Pochi minuti sono bastati agli azzurri per orientarne il destino, per indirizzarla sui binari favorevoli, per offrirle una trama netta: due gol nel primo tempo hanno spento sogni, speranze e buone intenzioni dell'ordinato Chievo Verona, costretto ad inseguire dopo appena venti minuti senza la forza (e la qualità) per riuscirci concretamente. L'approccio alle partite è tra le note liete del primo Napoli della stagione. Quasi mai, quest'anno, la squadra di Sarri ha concesso alle avversarie il lusso di crederci, anche solo parzialmente: ha impresso il suo gioco e lo ha fatto col suo ritmo. Inconfondibile. 

POTEVA FAR MEGLIO - Piotr Zielinski è lontano dai suoi standard: non è provocazione ma verità nascosta. Neppure il centrocampista polacco, classe '94, sa quanti margini di crescita costeggino il suo destino. Non è in discussione né personalità né tecnica, ma è nei movimenti senza palla che l'ex Empoli può - e deve - ancora crescere. Prenda esempio da Hamsik, il re degli inserimenti. Al limite dell'area, o nel ventre di un contropiede, Zielinski rallenta la corsa ed attende palla sui piedi anziché entrar dentro offrendo una soluzione in più ai compagni. Spesso sono indicazioni tattiche a frenarlo, altre volte è semplicemente l'età a nascondergli le possibilità che gli offre il suo già vasto repertorio.