Il ritardo dei fatti, tra amarezza e frustrazione. Al bando le chiacchiere, ora servono gli uomini...

22.09.2014 15:50 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
Il ritardo dei fatti, tra amarezza e frustrazione. Al bando le chiacchiere, ora servono gli uomini...

Questa volta è proprio difficile dare una spiegazione alla sconfitta di Udine. E non solo perchè sul campo il Napoli è riuscito a ridare animo ad un avversario impalpabile, spaventato, piccolino. E' una costante sensazione di ritardo quella che fornisce il Napoli della nuova annata: dalla programmazione naufragata miseramente nel mercato estivo all'approssimazione costata a Bilbao la Champions. Infine le scelte di formazione del Friuli alle quali neppure il più speranzoso Stramaccioni aveva avuto alla vigilia della sfida il coraggio di pensare. Masochista Rafa Benitez perchè concedere le esclusioni di Mertens, Hamsik, Callejon è in Italia delitto che neppure l'armata Brancaleone perdona. La buona volontà di Zuniga e Michu è miseria: la rabbia inconsolabile di Higuain il senso di quanto l'attuale situazione possa essere frustrante per un campione che oggi vede lontanissimi aspettative e proclami. Non è ancora arrendevole il Napoli ma la crisi di identità è preoccupante. Squadra al completo in Europa League contro i modesti cechi dello Sparta Praga e rivoluzione in campionato, laddove solo il graffio genovese di De Guzman evita oggi agli azzurri l'ultimo posto in classifica. Cosa significa? La piccola Europa in testa agli obbiettivi stagionali? Oppure il segnale lanciato dallo spagnolo alla proprietà per ribadire con i fatti un'insoddisfazione negata tuttavia in conferenza? D'altronde si gioca ogni tre giorni e allo stesso modo rispondeva Mazzarri esattamente tre anni fa quando il suo Napoli, rivisitato per sette undicesimi con Cavani, Hamsik ed Inler in panchina, veniva battuto dal piccolo Chievo dopo lo svarione tragicomico di Fideleff. Un altro che con un progetto che intende vincere non può avere nulla a che fare, almeno in Italia.

Così, dai buoni propositi della scorsa stagione il Napoli si sta oggi accartocciando su se stesso, senza quell'entusiasmo con il quale avevano accettato la nuova destinazione sia il tecnico che i blasonati ex madridisti. Un solo gol realizzato in tre partite contro i quattro incassati: è questo il dato che meglio di tutti rende l'idea delle attuali difficoltà. Servono a questo punto concretezza e realismo: basta con i proclami, già fin troppo fuorvianti e lesivi. E' il momento degli uomini per restituire al Napoli un'immagine di unità e compattezza che vada oltre le parole. Un passo alla volta, ad incominciare dal Palermo. Perchè se è vero che dall'ultimo mercato non sono arrivati colpi eccellenti lo è altrettanto che questa squadra abbia l'obbligo di sovrastare il Chievo e l'Udinese di turno. Magari limitando le rivoluzioni...