La semifinale di EL? Scontata quasi quanto le coppette che affollano la bacheca. Il dato oggettivo del campo che esalta il biennio di Rafa

24.04.2015 19:47 di  Silver Mele  Twitter:    vedi letture
La semifinale di EL? Scontata quasi quanto le coppette che affollano la bacheca. Il dato oggettivo del campo che esalta il biennio di Rafa

Potrebbe bastare l'innegabile dato di fatto a scoraggiare gli ipercritici, sempre pronti ad analisi avventate e processi sommari. Il Napoli in semifinale di Europa League entra di diritto nella storia del club. Rafa Benitez, il pluri decorato allenatore che nelle coppe continentali ha scritto gran parte delle proprie fortune, ha risposto ancora una volta con i fatti agli umorali sbalzi d'umore di una piazza che va presa per quello che è. Abilissima ad esaltarsi dopo qualche vittoria, terribilmente predisposta all'autodistruzione quando di mezzo ci sono difficoltà fisiologiche. La memoria corta di alcuni è inoltre tale da innescare processi per i quali vincere l'Europa League, che non è la Champions per fascino, diviene un obbligo o prassi scontata: che aver vinto una Coppa Italia ed una Supercoppa contesa dalla Juventus con il coltello tra i denti, un contentino da esibire a tempo perso. Ovvio se la bacheca  del Napoli è così affollata di scudetti e coppe. Il discorso sul futuro tecnico del Napoli resta in piedi perchè Benitez valuterà la via indicata da De Laurentiis per continuare a crescere, con l'onestà e la franchezza che lo inducono ad affermare: "dico sempre la verità o quanto meno cerco di non dire bugie". Un pregio tra i tanti, poco credibile agli occhi di chi è abituato a fare schermaglie con atteggiamenti truffaldini. In attesa di conoscere le decisioni, se Aurelio intenderà avallare le richieste di Rafa e promuovere, così come merita, Riccardo Bigon a plenipotenziario uomo d'azione sul mercato, il buon senso comune non ha dubbi sulla missione affidata al tecnico spagnolo.

L'internazionalizzazione del Napoli è un processo ratificato dalle grandi partite di Champions della scorsa stagione, messo in dubbio parzialmente dal black out di Bilbao e poi ripreso alla grande con la cavalcata in Europa League. Chi non si accontenta punta il dito sui tanti scivoloni di un campionato che resta ancora aperto, perchè lo scudetto non poteva essere un obbiettivo raggiungibile, in barba ai proclami azzardati. Passo ondivago che è frutto di una maturità ancora parziale, perchè, come recita Rafa, a questo che è un gran gruppo manca la cattiveria per azzannare le partite. Eppure, con la professionalità rodata nelle tante stagioni vissute in carriera ad alti livelli, questo Napoli dal grandissimo attacco ma suscettibile di ritocchi negli altri reparti, è lì, in piena corsa sui due fronti che conducono alla storia. Non male se si pensa a quante volte nell'annata si è sentito parlare o scrivere senza tempismo di fallimento, o di come il Benitez napoletano si fosse improvvisamente trasformato, a detta di alcuni, nel brocco di turno, vittima delle proprie inamovibili certezze. Chi invoca equilibrio non è lo scudiero di Rafa ma sostenitore dell'analisi obbiettiva che nasce dai risultati: eleganza, professionalità e schiettezza fanno il resto. Tutti valori che un sopraffino uomo d'azienda come De Laurentiis avrà di certo già preso in esame...