Giordano ricorda la gara del primo scudetto: "Scendemmo in campo senza dormire. Se Diego giocasse oggi..."

Così a gianlucadimarzio.com
21.10.2016 20:00 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Giordano ricorda la gara del primo scudetto: "Scendemmo in campo senza dormire. Se Diego giocasse oggi..."
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© foto di Luigi Putignano/TuttoLegaPro.com

Intervistato da gianlucadimarzio.com, l'ex attaccante del Napoli Bruno Giordano ha parlato anche del suo rapporto con Maradona: "Con Diego ci sentiamo spesso, l’amicizia che ho con lui mi onora e mi gratifica. Innanzitutto lo vedo come un amico, poi è chiaro che ti vengono in mente i gol e le giocate che faceva. Sono cose che non si possono dimenticare, è pur sempre il giocatore più forte della storia. Con lui ho trascorso due fantastiche serate a Roma, era molto contento di essere ritornato in Italia. Se Diego giocasse oggi, le partite o non finirebbero oppure finirebbero sempre in goleada. Quando Maradona partiva palla al piede provavano a fermarlo in tutti i modi, con le regole attuali farebbe espellere almeno un paio di avversari a partita. Per non fargli fallo dovevi lasciarlo andare in porta ed allora era inevitabile che le partite finissero 5 o 6 a 0 per la sua squadra”.
Maradona, ospite a Formello prima della partita della pace ha detto che avrebbe allenato la Lazio insieme a Giordano: “Era semplicemente una carineria che ha voluto fare nei miei confronti, perché lavorare da primo e secondo allenatore alla guida di una squadra con Diego sarebbe veramente una cosa fantastica. Ma si scherzava, non vogliamo mettere in difficoltà Inzaghi che sta facendo un grande lavoro”.
Ma Giordano ne approfitta anche per rivelare alcuni vecchi aneddoti: "Una delle serate più strane e più belle della mia vita.

Era sabato, vigilia di Napoli-Fiorentina, ed in ritiro nessuno riusciva a dormire. C’era Bianchi che faceva il giro delle camere per assicurarsi che tutti eravamo a letto. Ma, appena andava via, ogni tanto usciva qualcuno. L’adrenalina era altissima, una sensazione del genere non l’ho mai più provata. Non vedevo l’ora che arrivasse giorno per giocare quella partita. Praticamente scendemmo in campo senza dormire e ci fu l’apoteosi dopo il fischio finale. La gioia nei nostri occhi e in quelli dei napoletani ce l’ho stampata nel cuore e nella mente, ancora a distanza di 30 anni”.