TMW - Gonzalo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore: dalla Copa al mercato

"Gonzalo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore"
06.07.2015 15:10 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Fonte: TWM
TMW - Gonzalo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore: dalla Copa al mercato
TuttoNapoli.net
© foto di Daniele Buffa/Image Sport

"Gonzalo non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia". Francesco De Gregori ci perdonerà, ma storpiare la sua "La leva calcistica della classe '68" ben si adatta ai protagonisti della 44^ edizione della Copa America, appena conclusasi con la vittoria del Cile, la prima nella storia della Roja, ai danni dell'Argentina. Due su tutti, uno dei quali lo si può già immaginare: Gonzalo Higuain e Arturo Vidal. Fuoriclasse assoluti, con comprensibili alti e bassi, fuori o dentro il campo che sia, usciti uno sconfitto e l'altro vincitore dall'Estadio Nacional de Chile di Santiago, già pronti ad infiammare il mercato.

Il Pipita aveva già conosciuto nell'ultima stagione l'amarezza che uno sbaglio dal dischetto può comportare: a Napoli qualcuno ha già dimenticato i 29 gol stagionali, per ricordarsi soprattutto dei quattro rigori sbagliati, ivi compreso quello fatale nel decisivo scontro diretto contro la Lazio all'ultima giornata di campionato. Ora ha sbagliato dagli 11 metri anche nella spedizione argentina in Copa America, del cui fallimento Higuain non può considerarsi certo l'unico responsabile, visto che la Seleccion aspettava ad un varco mai oltrepassato Lionel Messi e anche Ever Banega si prende il suo bel carico per aver fallito nella lotteria dei rigori. Ma quella palla spedita alle stelle fa il paio con l'altra non appoggiata in rete a pochi secondi dal termine del tempo regolamentare e con il clamoroso gol divorato nella finale del mondiale brasiliano contro la Germania, appena due anni fa. Tre indizi fanno una prova, si dice: forse è semplicistico, perché in tante altre occasioni l'attaccante argentino ha dimostrato di poter fare la differenza, ma il dubbio che nelle occasioni decisive la sua immensa classe si sciolga come neve al sole resta. E porta in dote i legittimi interrogativi del Napoli: adesso Higuain andrà in vacanza, non troppo a lungo e sperando di evitare gli scogli, poi si siederà a tavolino con la società ed il nuovo allenatore Maurizio Sarri per decidere il futuro. Il presidente Aurelio de Laurentiis ha più volte indicato il pagamento della clausola risolutiva inserita nel suo contratto, del valore di poco inferiore ai 100 milioni di euro, quale conditio sine qua non per la sua partenza. La verità, forse, sta appena sotto le pretese, legittime, del presidente del Napoli, perché l'Higuain da 30 gol a stagione potrebbe valere quella cifra, ma Higuain di reti ne ha messe a segno "soltanto" 29 ed in quel gol che manca all'appello ci sono tutti gli interrogativi, altrettanto legittimi, della società che ne detiene il cartellino e di quelle che aspirano a volerlo fare proprio.