Dopo le parole di ADL nessuno prenda in giro i tifosi

Così è, se vi pare. E se non vi pare, fatevene una ragione. Si potrebbe sintetizzare in maniera estrema il discorso di Aurelio De Laurentiis nella conferenza stampa romana, durante la quale il patron in due ore di soliloquio in stile Shakespeare ha chiarito un concetto che non può essere ignorato: non sarà l’estate delle spese folli, ma nemmeno delle spese importanti.
Bisognerà affrontare un momento storico che induce i grandi del calcio ad una profonda riflessione, leccando ferite che la pandemia non ha fatto altro che allargare, ma già esistenti ed inferte da una logica imprenditoriale assolutamente priva del buon senso.
“Oggi come oggi servono grossi ragionamenti con l'allenatore, poi l'impossibile si fa con il piede in due scarpe, dovrei prima vendere per poi comprare, oppure comprare senza aver comprato, il giocoliere finanziario, qualcosa che i Diesse difficilmente fanno perché abbiamo sempre avuto capacità economiche in tempi diversi”. Con questa frase De Laurentiis ha illustrato un modus operandi che è ormai diventato triste abitudine del nostro calciomercato, con giocatori che fanno il gioco dell’oca per poi tornare al punto di partenza.
Inutile, anzi stucchevole, in questo periodo sparare nomi che sono incompatibili con un concetto espresso in maniera perentoria: il monte ingaggi andrà necessariamente ridotto. Chi racconta diversamente, racconta una bugia.
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