La paura fa 90 (milioni): ADL spacca la piazza anche quando spende

La paura fa 90 (milioni): ADL spacca la piazza anche quando spende
giovedì 30 gennaio 2020, 16:48Zoom
di Arturo Minervini

(di Arturo Minervini) - Spendere o non spendere. Anzi, usando una terminologia molto in voga nell’ambito Napoli ‘Cacciare i soldi o non cacciare i soldi” questo è il problema. Il dilemma angosciante, di ispirazione shakespeariana, investe la tifoseria napoletana da quando Aurelio De Laurentiis è salito in sella al club azzurro. Un misto tra una leggenda urbana ed una voce di popolo diffusasi per la timidezza mostrata in alcune sessioni invernali del mercato (Grassi e Regini resteranno una cicatrice difficile da sanare per l’opinione pubblica).

Questo gennaio rappresenta un unicum nell’epoca Aureliana, un’inversione di tendenza che assolve alla funzione di titoli di coda ad un ciclo tenuto in piedi puntando più sulla nostalgia che sulla reale convinzione che potesse ancora portare a risultati importanti. Il timore del cambiamento ha frenato il Napoli, trascinando storie che forse avevano già consumato la loro fiamma. Ed il calcio è come l’amore: senza passione, muore. 

Appurato il mutamento di alcune situazioni, il Napoli ha avviato la grande restaurazione. Rotti gli induci e cambiati i parametri sul mercato: la scorsa estate è stata quella dei grandi investimenti (Lozano e Manolas occupano rispettivamente il 1° ed il 3° posto tra gli acquisti più costosi della storia del club), questo gennaio ha segnato il ritorno al passato. Profili simili, escluso Demme che rappresenta il giocatore pronto ed esperto da piazzare in mediana: calciatori tra i 20 e 25 anni che hanno fatto bene in squadre non di vertice ed in attesa della possibile consacrazione. 

Il mercato della voglia. Di chi con ostinazione vuole provare a diventare grande. Il Napoli sta provando a ripercorrere una strada già battuta, ricercando impronte che sembravano sbiadite. Sono già 90 i milioni investiti in questa sessione di mercato, 90 come la paura che ha pervaso un club che ha visto venire meno tutte le antiche certezze. 

Demme, Lobotka, Rrahamani, Politano e Petagna. Cinque acquisti chiusi, 90 milioni spesi, ed una serie di commenti divergenti. C’è chi approva e chi già delinea scenari futuri devastati, con la cessione di tutti i big. Onestamente è difficile prevedere cosa accadrà in estate, sicuramente qualche cessione eccellente (probabilmente 2) ci sarà: il primo nome è quella di Koulibaly, per il secondo bisognerà attendere anche gli sviluppi del mercato. Andrà via anche Callejon in scadenza di contratto, mentre per Mertens giusto lasciare una porticina aperta. Nomi non altisonanti, ma forse per il Napoli questa è l’unica strada da percorrere. Giocare d’anticipo, raccogliere fiori prima che sboccino in maniera definitiva. I commenti sarebbero stati differenti se fossero arrivati due calciatori da 50 milioni, come se il costo fosse una garanzia di rendimenti. L’affare Lozano della scorsa estate conferma che non è così. Ma lamentarsi, a prescindere, è diventato lo sport con più praticanti in questa città…