I presidenti del Napoli da Ascarelli a De Laurentiis - prima puntata

E’ il 1904, quando l’inglese James Poths fonda il “Naples Foot-Ball & Cricket Club”: è il primo approccio della città di Napoli col calcio. Nel 1906 la denominazione cambia in “Naples Foot-Ball Club” e la prima partita disputata è contro una selezione di marinai-giocatori della nave Arabik. Il Naples vince per 3-2 (reti di MacPherson, Scafoglio e Chaudoir). Il calcio dunque anche all’ombra del Vesuvio ha fatto capolino, ma il Naples non disputa alcun campionato nazionale fino al 1912, essendo esso destinato solo a squadre del Nord Italia. Qualche competizione il club partenopeo pure la vince, come la Coppa Lipton, oppure la Coppa Salsi e la Coppa Noli da Costa. In questo periodo, intanto, un gruppo di napoletani decide di scindersi dagli inglesi e di fondare l’Unione Sportiva Internazionale Napoli che la F.I.G.C. ammette al campionato nazionale insieme alle altre squadre del centro-sud. E’ proprio nella semifinale del girone centro-sud che la neo squadra napoletana e il Naples si affrontano in uno storico derby, vinto dal Napoli “filo-inglese” che poi deve inchinarsi alla Lazio in finale. Ma nella stagione successiva l’Unione Sportiva Internazionale Napoli si prende la rivincita. Dopo la prima guerra mondiale, viene coniato un campionato con più squadre partecipanti. Ma in quegli anni i risultati non sono incoraggianti, tanto che nel 1922 il Napoli dei napoletani e quello degli inglesi si fondono nel “Foot-Ball Club Internazionale-Naples”, o FBC Internaples. I risultati sono migliori, ma in realtà segretamente si sta covando un sogno che diventa realtà anni dopo: il 1º agosto 1926 l’Internaples assume il nome di Associazione Calcio Napoli e Giorgio Ascarelli è nominato presidente del club. Già, il primo presidente della storia del Napoli.
La neo squadra nella stagione 1926-27 partecipa al campionato di Serie A, giungendo al 10° posto nella classifica generale. L’avventura di Ascarelli finisce lì, perché è avvicendato dall’arrivo, nella stagione 1927-28, di Gustavo Zinzaro. In quel campionato di Serie A la formazione napoletana giunge al 9° posto finale. Anche Zinzaro rimase in carica solo per un anno, visto che l’assemblea dei soci delibera, nel 1928-29, la nomina per la massima carica a Giovanni Maresca di Serracapriola. Alla fine quel campionato di Serie A termina con un poco esaltante 8° posto in classifica generale. La stagione 1929-30 è quella del ritorno del presidente Giorgio Ascarelli. Per la prima volta in Serie A il Napoli ottiene il 5° posto, a ridosso delle grandi del calcio italiano. Ma ancora una volta Ascarelli si avvicenda sulla massima poltrona del club da Giovanni Maresca di Serracapriola, il quale stavolta tiene l’incarico per un biennio: dal 1930 al 1932. Nei due campionati (sempre di Serie A) i risultati sono un buon 6° posto (1930-31) ed un meno positivo 9° posto finale (1931-32). Nel quadriennio 1932-1936 vi è una nuova figura sul ponte di comando del Napoli: Vincenzo Savarese. Grazie anche alla sagacia di mister Galbutt, nonché ai gol di Sallustro e Vojak, nella stagione 1932-33 il Napoli giunge 3° nella classifica finale del campionato di Serie A, a pari merito col Bologna, risultato ripetuto nella stagione 1933-34 (ma stavolta il Napoli arriva 3° da solo, con ben 46 punti totali!). Insomma, sembra che il Napoli abbia raggiunto la giusta maturità per competere per il titolo italiano, ma i due campionati che seguono (7° ed 8° posto finali) non confermano le ambizioni del club. Ecco che allora il presidente Savarese passa il testimone ad uno delle massime figure che hanno fatto parte del Napoli nella sua storia: il comandante Achille Lauro, dal 1936 al 1940. Eppure i risultati non sono lusinghieri: un 13° posto, un 10° posto, un ottimo 5° posto a cui fa seguito nella stagione 1939-40 un deludente 13° posto. Da evidenziare che il Napoli si salva dalla Serie B per miglior differenza reti col Liguria!
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