L’esercito di Gattuso che può distruggere il Napoli

15.04.2021 16:30 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
L’esercito di Gattuso che può distruggere il Napoli
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© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Ci siamo persi qualcosa. Sicuramente ci siamo persi qualcosa. Abbiamo forse dormito in questi ultimi mesi, galleggiato immersi in una realtà parallela. Poi, come d’incanto, ci siamo risvegliati questa mattina e ci siamo ritrovati a leggere di un Rino Gattuso preso in ostaggio dal Napoli. Di una polveriera pronta ad esplodere (quando in realtà è esplosa due mesi fa), di attacchi umilianti, di un De Laurentiis più crudele di John Doe di Seven, alias Kevin Spacey. In realtà il Napoli e Gattuso in questo momento lavorano per la stessa cosa: raggiungere l'obiettivo minimo che si erano prefissati ad inizio stagione.

Sette peccati capitali quelli compiuti dal presidente, sui quali una certa stampa potrebbe magari soprassedere, ma ad un peccato no, lì proprio non c’è perdono. Non rinnovare il contratto a Gattuso, scelta libera di uno che gestisce un club, si è trasformata in una colpa inespiabile, al punto da mettere il presidente e, ed inevitabilmente il Napoli, al centro del mirino.

Rino Gattuso è uno che si è fatto voler bene. Perchè è un uomo a cui è difficile non voler bene. Ma questo affetto diffuso non deve diventare il propellente per dare energia ad una macchina che può in questo momento scagliarsi a folle velocità sugli obiettivi del Napoli. Il piazzamento Champions è fondamentale, anche per dare slancio alla carriera dello stesso Gattuso. Per assurdo, in questo momento difendere Rino e lanciare strali contro De Laurentiis, può compromettere anche il futuro prossimo dello stesso Ringhio. 

Siamo di fronte, ancora una volta, ad un sensazionalismo che non è supportato dai fatti. Non è esploso nulla in casa Napoli nelle ultime ore da meritarsi un posto in prima pagina. Un posto che, ad onor del vero, non è stato assegnato nemmeno all’indomani di grandi vittorie. Se Agnelli va a cena con Allegri, tutto viene archiviato come un normale pranzo tra amici, si precisa con gran fretta che non si è parlato di calcio. Immaginate cosa avremmo letto e sentito se De Laurentiis fosse andato a vedere Juve-Napoli in compagnia di Sarri? La risposta la conoscete già. 

Amici miei, atto terzo, quarto o quinto. Oltre la saga cinematografica, stiamo assistendo ad un racconto distorto di una realtà che è molto più banale. Un datore di lavoro che ha ritenuto di non proseguire un rapporto che non soddisfaceva le sue richieste.