ESCLUSIVA TUTTONAPOLI.NET - Vavassori: "Firmai con De Laurentiis per allenare il Napoli, poi fui scaricato con l'arrivo di Marino. Floccari bomber giusto per questa squadra"

Giovanni Vavassori, in arte "Vava". Arcigno difensore del Napoli anni 70', roccia di Arcene, fu lo stopper insuperabile del Napoli vittorioso in Coppa Italia e vice campione d'Italia alle spalle della Juventus di "Cor Ngrato" Altafini. In Campania restò 5 stagioni, collezionando 95 presenze condite da un gol contro il Perugia. La sua seconda vita, in panchina, lo ha visto protagonista alla guida dell'Atalanta, squadra della sua città, Bergamo. Tutte le curiosità, gli aneddoti e le opinioni del "Vava" raccolte in esclusiva per voi dalla redazione di TuttoNapoli.net
Lei che ha fatto la trafila dalle giovanili fino ad arrivare a guidare la prima squadra, lanciando alla ribalta moltissimi under 20, come giudica la scelta della società partenopea di affidarsi ad un'ultra quarantenne e non ad un prodotto del vivaio come Sepe?
"Ogni società fa le sue scelte. Forse in quel momento della stagione Bucci offriva più garanzie di Sepe. Bisogna fare le dovute valutazioni prima di lanciare un giovane nella mischia. Innanzittutto bisogna saggiare il suo grado di maturità. Poi si deve intuire se sia all'altezza della situazione e se possa reggere alle pressioni del grande pubblico. Bisogna gestire minuziosamente questi aspetti, altrimenti si rischia di bruciarlo. Il ruolo del portiere è carico di responsabilità. Il minimo errore all'esordio potrebbe ripercuotersi negativamente sull'intera carriera".
Petizioni, dibattiti, botta e risposta tra l'entourage di Cannavaro e la proprietà del Napoli. Come la pensa a riguardo?
"L'età non conta o meglio conta fino ad un certo punto. Cannavaro rientra in quei casi eccezionali in cui l'anagrafe non è importante. Ha qualità importanti, tali da sopperire ad eventuali acciacchi fisici.Un po come Maldini. Lo accoglierei volentieri. La società partenopea avrà ponderato bene quest'eventualità prima di dispensare giudizi. Probabilmente Cannavaro non rientra nella programmazione che la società si è prefissata. Il suo inserimento andrebbe anche valutato in considerazione dei giocatori a disposizione".
E' vero che il patron De Laurentiis scelse lei come nuovo allenatore del Napoli post fallimento?
"Si, verissimo. Incontrai il presidente De Laurentiis in Svizzera. Se non sbaglio era impegnato sul set del film di Natale. Ci fu una stretta di mano e qualcosa in più di un accordo verbale. Ero entusiasta di questa nuova avventura. Poi venne ingaggiato come dg Pierpaolo Marino e tutto sfumò. Fu scelto Ventura come nuovo allenatore. Le cose nel calcio cambiano da un giorno all'altro".
Dopo un ciclo vincente di cinque anni Reja ha lasciato il testimone ad un altro bergamasco doc, Roberto Donadoni. Avvicendamento necessario?
"Quando si rompe quell'empatia tra il tecnico e la squadra si. Reja ha svolto un grandissimo lavoro in una piazza molto esigente, cosa encomiabile. La separazione non sarà stata molto facile ma per agire in questo modo la società forse ha ritenuto che una scossone era necessario. Anche questo fa parte del nostro mestiere".
Floccari-Cigarini, gioielli orobici in vetrina. Lei che vive l'ambiente atalantino più da vicino, li consiglia al Napoli?
"Di questi due giocatori non posso che parlare bene. Floccari ha fatto passi da gigante in questi anni. In questa stagione si sta esprimendo su livelli altissimi, guadagnosi l'attenzione dei grandi club. E' una punta completa: velocità, tecnica, forza, intelligenza, ha tutto. Ha fame di gol ed predisposto ad aiutare la sua squadra. Sarebbe un grande acquisto. Cigarini invece è ancora molto giovane ma possiede già le qualità per far girare nel migliore dei modi una squadri. In prospettiva può migliorare ancora".
Hamsik, Lavezzi, Gargano, giocatori dalle indiscutibili capacità tecniche ma che non hanno ancora il carisma del leader incontrastato. Manca un allenatore in campo a questa squadra?
"Si. Serve un giocatore dalla grande personalità e dal grande carisma, un trascinatore. Un po come lo erano ai miei tempi Totonno Juliano e Bruscolotti, che in campo randellavano e si facevano rispettare. Un fuoriclasse per essere completo deve avere anche essere completo anche caratterialmente".
Napoli-Atalanta, che partita sarà?
"Sono due squadre tendenzialmente casalinghe. L'Atalanta in trasferta ha offerto sempre buone prestazioni, raccogliendo però poco o quasi niente. L'impostazione tattica di Del Neri deciderà le sorti del match. Lo schieramento della retroguardia nerazzurra sarà molto importante per mantenere gli equilibri della squadra. L'attacco azzurro dovrà dare il meglio di sè per rompere questi argini. E' una partita imprevedibile, ma le ultime prestazioni positive sfornate dagli uomini di Donadoni hanno rinfrancato inevitabilmente l'ambiente. Sarà una bella partita".
Napoli-Atalanta vissuta da Vavassori in panchina...
"Ricordo con emozione un Atalanta-Napoli. Era l'anno del mio esordio in panchina. Fu una partita tiratissima, decisa da Doni nei minuti finali".
Il suo cuore è diviso a metà tra Napoli ed Atalanta, volendo accontentare entrambe le piazze quali uomini toglierebbe per bilanciare la sfida?
"Lavezzi da una parte, Doni dall'altra".
Cinque anni in maglia azzurra, i suoi ricordi e il suo bilancio sportivo
"Anni favolosi sotto tutti i punti di vista. La gente di Napoli è molto calorosa ed accogliente, per non parlare poi delle donne. Non per questo ho sposato una napoletana verace. Mia moglie Raffaella è di Portici. Per usare un vostro modo di dire :" So robbà bon". Il bilancio sportivo invece è ricco di grandi soddisfazioni. Sfiorammo lo scudetto e vincemmo in modo trionfale una Coppa Italia contro il Verona. Unico neo di questa esperienza, un grave infortunio al ginocchio. Un entrata killer mi tenne lontano dai campi di gioco per circa un anno e mezzo".
Maestrelli, Vinicio, Sacchi. Chi ha portato in Italia il calcio totale?
"Vinicio. Ma i tempi non erano ancora maturi per le sue idee innovative. In quegli anni i presidenti erano ancora ancorati al calcio catenacciario votato al contropiede. Orrico e Vinicio furono i precursori del calcio moderno italiano".
Il futuro prossimo di mister Vavassori quale sarà?
"Sono vincolato da un contratto col Cesena fino a giugno, poi si vedrà. Qualcosina già si muove".
Il suo saluto alla piazza partenopea..
"Un abbraccio forte. Cià uagliu".
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