Totti da Fazio: "Scudetto? Non lo dico, loro sono molto scaramantici..."

Totti da Fazio: "Scudetto? Non lo dico, loro sono molto scaramantici..."TuttoNapoli.net
Oggi alle 00:10Le Interviste
di Antonio Noto

Ospite di Fabio Fazio a 'Che Tempo Che Fa sul Nove', l'ex capitano della Roma Francesco Totti è tornato a parlare di tanti argomenti legati al calcio e inevitabilmente, alla Roma e a Roma: “’Io che cammino tranquillo per strada? È impossibile ancora, speravo che una volta smesso... invece niente. Se è finita con la carriera? Sì assolutamente, ora giro il mondo. Se aiuto a casa? Sì, io faccio la spesa e metto a posto la roba quando torno a casa. Comunque o giro il mondo o faccio la spesa, eh. Io sono una persona normale come tutte le altre". 

Nel corso della chiacchierata, Totti ha parlato dei gol segnati in giallorosso:Li ho rivisti tante volte. Ho coronato il mio sogno, la cosa più bella, ovvero di stare alla Roma per sempre. Mi manca tanto giocare, oggi gioco a calciotto, ho accorciato il campo. La passione non si spegnerà mai".

Spazio anche all’esordio da raccattapalle: "Mi sono fatto i soldi al Flaminio perché quando un giocatore avversario andava a calciare un angolo gli tiravano i gettoni. Io li raccoglievo e una ventina di mila lire me le facevo tranquillamente a ogni partita. Io poi cominciai alla Lodigiani, un giorno il presidente chiamò i miei genitori e gli disse che avevo due opzioni: Roma o Lazio. Mio fratello diede i calci sotto il tavolo a mia madre che ovviamente scelse Roma".

Inevitabile un pensiero al 17 giugno 2001, il giorno dello scudetto vinto con la Roma:È una data che non posso dimenticare, quella dello scudetto. Andai in giro per Roma con il casco integrale per godermi la festa. Una sudata... Ma a Roma si festeggiò per tanti giorni quella vittoria, anzi a dire la verità ancora si festeggia”.

Ranieri via? Penso di sì, anche se speravo che rimanesse - ha risposto Totti alla domanda sul futuro di Claudio Ranieri - . C'avrà le sue ragioni ma ha fatto quello che doveva fare. Io allenatore? Mai, non ce la faccio. Caratterialmente sono troppo istintivo e rosicone, pure permaloso. L'allenatore non deve essere rosicone anche perché sei uno contro trenta e dopo una settimana o mandano via loro o vado via io. E conosco la materia, fidati. Se con me era facile fare l'allenatore? Mica tanto... Con Spalletti mi sono trovato bene, gli ultimi anni sono stati burrascosi. Mi è dispiaciuto solo il modo. Ma alla fine abbiamo fatto pace e sono stato molto contento. I migliori? Boskov, Mazzone e Zeman". 

Il Pupone ha commentato anche la Nazionale di Spalletti:Vive di alti e bassi, speriamo che con Luciano possa risollevarsi. Buffon? Gigi è il numero uno. La finale mondiale contro la Francia? La notte prima giocai a carte con Gattuso, sembravamo due matti. Chi vinse? Diciamo che avevamo pareggiato. I francesi avevano dormito? Beh, visto che è andata hanno fatto bene, no”.

In chiusura, risposta alle polemiche sul viaggio in Russia - “Sono andato lì perché mi hanno invitato. Era un evento di sport e ci sono andato, cosa c'è di male? Perché non dovevo? Sono andato anche da altre parti, mica solo lì" -, per poi parlare dei prossimi campioni d’Italia: "Lo so ma non lo dico perché loro sono molto scaramantici. Certo però che ormai bisogna essere realisti”.