Ecco la spiegazione di Napoli-Hellas ai negazionisti

Se qualcuno crede che i calciatori abbiano giocato contro qualcuno, sbaglia. E sbaglia per un’argomentazione prettamente logica
13.06.2021 16:57 di  Arturo Minervini  Twitter:    vedi letture
Ecco la spiegazione di Napoli-Hellas ai negazionisti
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Dateci una spiegazione. Come se ci sia per forza qualcosa di marcio, oscuro, putrefatto. Cavalca in questi giorni una polemica, sul cui dorso si sono accomodati personaggi più o meno illustri, sulla questione Napoli-Hellas, come se in quella gara sia accaduto qualcosa che non era accaduto già tante volte al Napoli di Gattuso e prima ancora agli altri Napoli di questa generazione in cui c’è stata una grande moria di personalità, come le vacche di Totò e Peppino nella storica missiva inviata alla Malafemmena.

In realtà, più che spiegare, ai tifosi andrebbero fatte semplicemente delle scuse. Chinare la testa, cospargerci il capo di cenere, ribadire mestamente: l’abbiamo fatto ancora. Ancora una volta abbiamo tappato una gara decisiva. Questo sì che andrebbe fatto, il resto restano arzigogolate argomentazioni che necessiterebbero di essere corroborate da prove più sostanziose. 

Se qualcuno crede che i calciatori abbiano giocato contro qualcuno, sbaglia. E sbaglia per un’argomentazione prettamente logica: il 90% dei calciatori impegnati il Napoli-Hellas il prossimo anno giocherà ancora nel Napoli. Ed un Napoli senza Champions vuol dire: niente premi e niente palcoscenici internazionali di primo livello. Ed i calciatori di questa generazione sono sicuramente attratti da due fattori: A) il loro portafoglio B) il loro Ego

Pensare dunque che contro il Verona i calciatori abbiano giocato prima di tutto contro il loro futuro, è poco credibile. Che ci sia stato un crollo emotivo e strutturale, quello sì che appare più aderente al vero. Contro la squadra di Juric non è accaduto niente di meno di quanto già visto in tante altre gare stagionali: una volta trovato il vantaggio, baricentro basso e scarsa organizzazione difensiva. Le carenze tattiche del Napoli di Gattuso si sono aggiunte ai limiti sul piano del carisma dei giocatori più rappresentativi. Un mix perfetto, per un disastro sportivo con pochi precedenti nella storia recente di questo club.