Koulibaly e il salvataggio sulla linea di porta su Osimhen

Quella mano lì, fa tutta la differenza del mondo.: Koulibaly interviene, ma non ostenta. Spegne con una lucidità spaventosa un fuoco che stava per accendersi, soffia con la maturità del Comandante che si prende cura dei suoi ragazzi.“Andiamo via, inutile fare sciocchezze” sussurra in modalità ombra, non scegliendo la platealità ma l’efficacia. Victor Osimhen voleva far gol, e mica è un peccato. Aveva chiesto a Lorenzo Insigne di calciare il secondo rigore che si era conquistato contro il Bologna, ma il capitano aveva respinto la richiesta.
Comprensibile anche la scelta del numero 24: dopo i recenti errori dal dischetto, qualcuno avrebbe detto ‘ecco, ha perso sicurezza dagli undici metri e lascia ad altri il compito”. Magari, ci pensasse a mente fredda, quel rigore lo avrebbe pure lasciato al compagno. Ma in quel momento volevo calciarlo, inutile star qui a fare troppa filosofia.
L’attimo che va colto, è un altro. È l’intervento di Kalidou, un salvataggio sulla linea di porta da parte del centrale, che ha subito letto il momento e percepita l’esuberanza di Osimhen. L’istinto dell’attaccante che prevale sulla razionalità, la fame di reti che oscura la lucidità di un ragazzo che ha in questo arrembante entusiasmo uno dei suoi punti di forza. Nessun caso, tutto già rientrato già prima di iniziare. Anche grazie alla mano sapiente di KK, che si è portato via il buon Vittorio al momento giusto.
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