Solidità, palleggio e utilizzo rosa: con Gattuso altra serata perfetta ed il futuro sembra assicurato

Nessun crollo dopo i festeggiamenti o sindrome da pancia piena con la qualificazione europea già raggiunta. Il Napoli cavalca nel modo giusto l'entusiasmo per la vittoria della Coppa Italia ed esce vincitore dal campo del Verona, quest'anno complicatissimo per tutti per l'organizzazione, le doti tecniche e soprattutto fisiche e di agonismo della squadra di Juric, non a caso ad appena un punto dai partenopei prima del match. Un altro passo in avanti per la credibilità del progetto tecnico di Gattuso, sottolineando nel post-partita che il vero obiettivo è crescere ancora come squadra, dal punto di vista delle conoscenze e della mentalità, al di là delle residue speranze Champions e dei 9 punti di distanza dal quarto posto venuti fuori esclusivamente per le difficoltà della precedente gestione.
ORGANIZZAZIONE - Un'altra gara preparata alla perfezione dalla squadra di Gattuso, che si presenta con cinque novità rispetto alla Juventus (Ospina, Hysaj, Allan, Milik e Politano) ma senza risentirne minimamente con la squadra che si compatta bene (la migliore occasione del Verona arriverà su un colpo di testa errato di Demme) e soprattutto costruisce dal basso con idee qualità, eludendo spesso la pressione feroce a tutto campo che contraddistingue la squadra di Juric, costretta per lunghe fasi a correre a vuoto e perdere lucidità. Così il Napoli si apre il campo e riesce più volte ad allungare e spezzare in due tronconi gli avversari, anche se poi i gol arrivano su due palle inattive, grazie ai suggerimenti tagliati di Politano e Ghoulam per Milik ed un Lozano che poco dopo sfiora anche la doppietta in 10'.
GESTIONE ROSA - "Giocheranno tutti", le parole di Gattuso alla squadra subito dopo la gara con la Juventus, al centro del campo, in vista del tour de force in campionato. Proprio Lozano, entrato ieri dopo la sfuriata dell'allenatore nei giorni precedenti alla finale, si può considerare l'emblema di un Napoli che funziona, che è squadra, e dove tutti riescono ad esprimersi ora al meglio. Gattuso ha un vantaggio in questo sprint finale: la possibilità di sfruttare una rosa sconfinata con i 5 cambi nelle fasi cruciali della gara. Non è da tutti poter inserire, come accaduto ieri, Mertens, Fabian, Ghoulam, Lozano e Lobotka (ed in panchina aveva ancora Rui, Elmas, Callejon, Llorente e Younes).
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