Aliberti querela 'Il Mattino'

Aliberti  querela 'Il Mattino'
giovedì 28 luglio 2005, 01:54Notizie
di Domenico Varavallo
fonte Ufficio Stampa Salernitana- 'Il Mattino'
La società granata ha fatto sapere di voler intentare querela ai danni del quotidiano del mezzogiorno per falsità di notizie riportate. Vi riportiamo l'articolo
La Salernitana Sport S.p.A. e il suo Presidente Aniello Aliberti hanno dato mandato al proprio legale di tutelare nella competente sede giudiziaria la propria reputazione gravemente vulnerata dagli articoli pubblicati il giorno 27/07/2005 da "Il Mattino" a firma di Antonio Manzo. Ecco l'articolo: Salerno. C'è un voluminoso dossier alla procura di Salerno che il giorno dopo il sequestro delle azioni di Salernitana e Avellino riappare sulla scrivania dei pm antimafia. E c'è un via vai di assegni in Svizzera: dal conto Swacht, numero 12.030 presso la Kreditbank di Lugano, intestato a Nello Aliberti, a quello di un impiegato della Merril Lynk di Ginevra che Pasquale Casillo indica al socio del calcio. Aliberti versa danaro a Casillo, prima alla Sg Private Banking di Montecarlo e poi in Svizzera. Nove miliardi, la prima tranche dei debiti. «È una estorsione» giura Aliberti. «Volgari debiti che non vuole onorare». ribatte Casillo. Soci? Tutti e due pronti a giurare di no. Ma, il giorno dopo il sequestro delle azioni, l'inchiesta riparte con tutte le carte che testimoniano i rapporti di affari intercorsi almeno per otto anni tra Pasquale Casillo e Aniello Aliberti. Da quando, cioè Casillo appena arrestato per 416bis incontra il giovanissimo concittadino di San Giuseppe e gli propone l'affare Salernitana. «Prendila tu..». «Non sapeva nemmeno se il pallone era tondo o quadrato», aggiungerà nei giorni della guerra con l'ex socio il pirotecnico industriale del grano. L'ultima volta che Aliberti e Casillo tentano insieme un affare è quando, alla fine del '99, il presidente granata e la moglie dell'ex re del grano con la società Euroinvest acquistano ad Ivrea un'azienda informatica, la Ics. Nasce la Finmek, azienda del settore informatico. L'obiettivo è Piazza Affari, una quotazione in Borsa. Ma anche nella Euroinvest Aniello Aliberti è solo intestatario fiduciario di metà delle quote sborsate dalla signora Casillo. «Non sono mai stato prestanome di Casillo», continua a ripetere Nello Aliberti. Di diverso parere l'ex re del grano sostenuto, sia pure per obiettivi diversi, dai rapporti investigativi del Gico del colonnello Castrignanò sulla fitta rete di affari tessuta dai due sangiuseppesi. Il pallone è lontano, sgonfio e lacero. Il campo di calcio è solo il tavolo verde dell'ennesimo azzardo che con la Euroinvest gioca la coppia di San Giuseppe mascherandosi al vertice dei due club campani sospettati di essere le «lavatrici» del danaro da sottrarre al sequestro delle leggi antimafia dopo l'arresto per camorra di Casillo. La scalata in Borsa è solo una delle tre tracce investigative sulle quali da poche ore le Fiamme Gialle lavorano sotto la direzione della direzione distrettuale antimafia della Procura di Salerno guidata dal procuratore capo Luigi Apicella. Le altre due tracce risiedono nel rapporto investigativo sulla scrivania del pm titolare dell'inchiesta, Filippo Spiezia: il giro del danaro all'estero, sempre tra Casillo e Aliberti e una lunga serie di contratti d'oro di calciatori conclusi negli anni della società di fatto tra l'ex re del grano e l'industriale agroalimentare. In pratica, le cessioni di Gattuso, Breda, Rossi e Vannucchi, oltre che quella di Marco Di Vaio dalla Lazio alla Salernitana e da qui al Parma di Tanzi e poi alla Juve; e poi una lunga lista di calciatori desaparecidos, calciatori transitati da Foggia a Salerno e viceversa, oggetto di plusvalenze miliardarie con il sospetto di coprire giro di danaro a nero. Fino alla denuncia di Aliberti del 2002 al pm di Nola gli affari tra i due vanno a gonfie vele. Acquisti e cessioni di calciatori, tentativi di scalare in Borsa e perfino il sogno di una Salernello, un centro sportivo a Giffoni Valle Piana dietro una conveniente variante urbanistica per decine di migliaia di metri quadrati in zona agricola.