Stop alle curve pericolose, ma a sbandare sono giustizia sportiva e governo

Stop alle curve pericolose, ma a sbandare sono giustizia sportiva e governo
martedì 9 settembre 2008, 16:13Rubriche
di Riccardo Rossi
Un provvedimento sconsiderato evidenzia la scarsa volontà delle istituzioni di individuare, prevenire e risolvere i veri problemi del calcio moderno

La sanzione della discordia la conosciamo tutti. Non ci vuole un genio per comprendere che gli unici ad essere penalizzati sono i veri tifosi - che non potranno incitare la propria squadra dal settore che occupano da anni - e la S.S.C.Napoli, le cui casse non registreranno un incasso stimato intorno a 1,3 milioni di euro per la chiusura delle due curve del San Paolo. I personaggi che hanno creato tanto scompiglio all'Olimpico invece, (scompiglio che neanche le immagini montate ad arte da tutti i tg nazionali sono riuscite a riprodurre in termini apocalittici) potranno tranquillamente ripetersi in un altro settore dello stadio e continuare a fare i propri comodi. Insomma questa sanzione rappresenta il modo migliore per punire chi non ha nulla da farsi perdonare.

 

In qualunque sistema giudiziario (e non solo), è sintomo di debolezza e poca destrezza "sparare nel mucchio" sperando di ottenere risultati, ma siamo buoni, e non critichiamo chi non è in grado, magari non avendone i mezzi, di individuare il vero colpevole. Critichiamo invece chi nelle motivazioni di una sanzione scellerata si concede di affermare:"L’evidente attribuibilità, in via esclusiva, delle violenze commesse a ben noti gruppuscoli di facinorosi, annidati nel mondo del “tifo organizzato”, induce a ritenere equa l’inibizione agli spettatori, ex art. 18 n. 1 lett. e) CGS, nei termini in seguito precisati, soltanto di quei settori dello stadio partenopeo ove abitualmente si collocano questi protagonisti di intollerabili azioni delinquenziali, che nulla hanno a che vedere né con la passione sportiva né con la civile convivenza".

 

Insomma il "giustiziere" triestino ha individuato i colpevoli, sa che non sono degli sportivi, ma pensa bene di farla scontare a chi ha vera passione per lo sport. Che senso ha? E In tutto questo cosa fa il governo? Tanto attento a promettere in campagna elettorale più impegno per lo sviluppo del Mezzogiorno, quanto a non muovere un dito nel momento in cui si sta cercando di abattere una delle rare realtà vincenti dell'imprenditoria del Sud. Sarebbe ora di dimostrare che la politica non è costruita solo sulle "buone intenzioni".

 

La GIUSTIZIA spesso è solo una questione di COERENZA.