Tutto Napoli vi presenta la storia degli attaccanti azzurri (3 puntata)

Nel 1973-74 il Napoli termina 3° in classifica. All’ombra del Vesuvio arriva il bomber Sergio Clerici, insieme a Giorgio Braglia. Il primo va a segno per 15 volte, il secondo 8, mentre Cané contribuisce coi suoi 7 centri. Il 1974-75 è l’anno dello scudetto mancato per soli 2 punti (43 Juventus, 41 Napoli). L’ottimo Clerici si ripete con 14 centri e il suo gemello del Braglia ne realizza 12. E’ un Napoli molto prolifico sotto porta (ben 50 reti segnate in 30 giornate!). Il 1975-76 è caratterizzato dalla vittoria della Coppa Italia e dall’arrivo dal Bologna di Giuseppe Savoldi, soprannominato Mister Miliardo in quanto fu pagato tale cifra per sottrarlo alla formazione bolognese. Il suo primo anno è più che ottimo: 14 reti complessive, in tandem con Braglia (4 gol), anche se il secondo miglio realizzatore è Massa on 9 centri. Nel 1976-77, a dispetto del 7° posto finale e della penalizzazione di 1 punto, il Napoli vince la Coppa di Lega italo-inglese. In quell’anno arriva anche un altro attaccante: Luciano Chiarugi. Ma è sempre Giuseppe Savoldi con 16 centri il cannoniere del Napoli. Per quanto riguarda Chiarugi, il suo bottino finale è di 5 gol. Nel 1977-78 il Napoli perde la finale di Coppa Italia contro l’Inter (2-1). Savoldii è sempre e solo il best player degli azzurri con le sue 16 finalizzazioni, così come nel 1978-79 va a segno per 9 volte. Una grossa mano al Napoli la fornisce anche Pellegrini con 5 gol finali. E’ l’ultima stagione di Giuseppe Savoldi che così nel 1979-80 torna a Bologna. In quella stagione, il contributo dell’attacco azzurro è piuttosto scarno: Damiani segna appena 4 gol, Capone 3 e Guidetti ugualmente 3. Ma nel Napoli che nel 1980-81 arriva al 3° posto finale, ci pensa Claudio Pellegrini con 11 marcature a rimpinguare il bottino di gol azzurro. Buon contributo anche di Musella (5 reti) e Damiani (3). Nella stagione 1981-82 è Claudio Pellegrini il mattatore azzurro con 11 realizzazioni, mentre Guidetti (4 gol ) e Damiani (3 gol) sono i comprimari. Nella stagione successiva, 1982-83, il Napoli ripone tutte le sue speranze sul bomber argentino Ramon Angel Diaz. Tuttavia quest’ultimo ripaga la fiducia solo parzialmente, realizzando appena 3 reti. Così ancora una volta risulta Claudio Pellegrini (5 reti) l’attaccante più prolifico, seguito a ruota addirittura dal difensore Moreno Ferrario (4 reti). Il campionato 1983-84 presenta ai nastri di partenza un Napoli senza più Diaz, ma con Giovanni De Rosa, Massimo Palanca e il neo acquisto, il brasiliano Dirceu. E’ però De Rosa (con 6 centri) il miglior marcatore azzurro, con Paolo Dal Fiume autore di 5 gol, mentre proprio Dirceu realizza 5 gol finali. Nella stagione 1984-85 arrivano due argentini: Daniel Bertoni, ma soprattutto dal Barcellona per una cifra intorno ai 13 miliardi di vecchie lire, arriva Diego Armando Maradona. Quest’ultimo, nella sua prima stagione segna 14 volte, mentre Bertoni realizza 11 gol. Tuttavia, i risultati della squadra, non sono quelli sperati (alla fine, il Napoli arriva solo 8° in classifica). Ma nel campionato 1985-86 arriva un ottimo 3° posto. Il roster degli attaccanti azzurri si arricchisce del bomber della Lazio, Bruno Giordano. Ma è ancora Maradona il bomber più prolifico con 11 centri, seguito a ruota proprio da Giordano (10). La stagione 1986-87 è quella del primo storico scudetto del Napoli (e della terza Coppa Italia della storia del club azzurro). In quell’anno arriva Andrea Carnevale a completare l’attacco azzurro. Ma è sempre Diego Maradona con 10 reti il miglior realizzatore, con Carnevale autore di 8 gol e Giordano ne realizza invece 5. La stagione 1987-88, quella dello scudetto perso nelle ultime gare, è caratterizzata e dall’arrivo di un altro numero uno in attacco: Antonio De Oliveira Filho Careca. Risulterà alla fine del campionato il secondo miglior realizzatore con 13 gol (alle spalle di Maradona che invece di gol ne ha realizzati 15). La vena realizzativa di Careca esplode soprattutto nell’anno calcistico 1988-89 (quello della vittoria della Coppa Uefa, i cui il campione brasiliano è autore proprio di un gol nella finale di andata e di un altro in quella di ritorno, contro lo Stoccarda). In campionato, Careca realizza 19 reti, seguito da Carnevale (13 reti) e Maradona (9 reti). In quell’anno il Napoli arriva secondo dietro l’Inter dei record.

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