Garcia "non conosce il passato", allora perché non rivoluziona sfruttando il mercato?

Frase storica di Rudi Garcia alla guida del Napoli: "Non conosco il passato". Si riferiva a Lobotka meno centrale nel suo gioco rispetto agli anni di Spalletti. Ogni allenatore ha le proprie idee, ci mancherebbe, ma il dubbio sussiste guardando come viene schierato in campo il Napoli. Il francese si ostina a puntare sul 4-3-3 con Raspadori esterno, lui che è una punta o una seconda punta, e Lindstrom in panchina perché, come ha ricordato Bagni, non è un esterno (eppure è stato pagato 25 milioni e non per guardare gli altri giocare).
Il dubbio è il seguente: perché Garcia è ripartito dal Napoli di Spalletti se ha altre idee su alcuni giocatori? Perché si ostina a puntare (giustamente) su Raspadori, pagato 35 milioni, ma schierandolo fuori ruolo, largo a destra, piuttosto che dietro Osimhen? Perché non passa al 4-2-3-1 se considera Lobotka meno fondamentale rispetto al passato? Oppure perché non punta sul 4-3-2-1 con Kvara e Raspa dietro Osimhen potendo così inserire anche Lindstrom (e Politano) che nell'Eintracht giocava proprio nei due dietro la punta Kolo Muani? Garcia "nega" il passato ma questo Napoli contraddittorio è un ibrido sospeso tra passato e presente che non si diverte e non ottiene risultati.