Dalla lite alla corte serrata: Gattuso-Bakayoko e quel 'Ci vediamo dopo' che non era una minaccia

(di Arturo Minervini) - “Ci vediamo dopo”. Suonava come una piccola minaccia l’invito che Rino Gattuso rivolgeva a Tièmouè Bakayoko il 6 maggio del 2019 durante un Milan-Bologna giocato a San Siro. In quell’occasione, dopo i ritardi in settimana a qualche allenamento, il centrocampista ritardo le operazioni per subentrare all’infortunato Biglia, mandando su tutte le furie Ringhio.
Certi rapporti, però, escono rinforzati da certi scontri. Nelle ultime gare di quella stagione Bakayoko tornerà titolare dopo il chiarimento con Gattuso, del quale conserverà un ottimo ricordo “Gattuso è un allenatore speciale, ha tanto carattere. Non avevamo un brutto rapporto. Era interessante stare con lui” dirà in seguito l'ivoriano.
Ora, rieccoli. Gattuso e Bakayoko che sembrano sussurrarsi ‘Ci vediamo dopo’. Sì perché il mediano del Chelsea è diventato ben più di un’idea da sviluppare negli ultimi giorni del mercato. Ai Blues, dopo le spese folli estive, non dispiacerebbe alleggerirsi di un ingaggio ingombrante, evitando di avere musi lunghi sulla panchina di Lampard. Il Napoli si è fatto avanti, consapevole che resta poco tempo per trovare una quadra e serve uno sforzo economico per regalare a Gattuso l’uomo che renderebbe il 4-2-3-1 una strada in discesa da percorrere.
Sono ore calde, caldissime. Bakayoko e Rino, una storia che potrebbe ritrovarsi. Quel 'Ci vediamo dopo' che non era una minaccia, ma un semplice appuntamento in maglia azzurra.
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