Il 2022 da 0 a 10: il calcio sommerso dagli scandali, gli A16 espatriati, il segreto di Osimhen e il caso che ha interrogato il mondo

Un anno con protagonisti Splattei, De Laurentiis, Lobotka, Kvara e quel fenomeno di Cristiano Giuntoli
01.01.2023 23:59 di Arturo Minervini Twitter:    vedi letture
Il 2022 da 0 a 10: il calcio sommerso dagli scandali, gli A16 espatriati, il segreto di Osimhen e il caso che ha interrogato il mondo
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Zero ad un calcio italiano seppellito dagli scandali e dalla vergogna. Il caso D’Onofrio, le dimissioni di Trentalange ed il terremoto in casa Juventus con le intercettazioni che squarciano il velo su un sistema malato. Tra le cose peggiori di questo 2022 c’è la consapevolezza che il pallone, l’amato pallone, sia stato pugnalato ancora troppe volte alle spalle. A pagare il prezzo maggiore, come sempre, i tifosi. 

Uno come un anno di cambiamento radicale. Un cambiamento di stato che ha spaventato tutti, come quando in estate esiti per tuffarti in acqua pur sapendo che dopo starai meglio. Il Napoli ha affrontato un possibile punto di rottura, uscendone ancora più forte. Bravi tutti. 

Due metà stagione: la seconda parte del campionato scorso e la prima di questo attuale. Il girone di ritorno dello scorso anno è stato macchiato dalle sconfitte brutte con Empoli e Fiorentina e qualche rimpianto di troppo. Molti pensavano che sarebbe stato difficile vedere un Napoli forte come quello dello scorso anno. Ritrovarne uno ancora più forte è sorprendente come un treno della Circumvesuviana che arriva puntuale a destinazione. 

Tre come i punti raccolti per ogni vittoria: il totale racconta di un Napoli che nel 2022 ha raccolto più punti di chiunque altro in Serie A. Sono 81 punti in 34 gare contro i 77 del Milan, numeri che danno a Luciano Spalletti una solidità e dei meriti che non possono essere ignorati. Cambiando tanto, tantissimo, il suo Napoli ha tenuto altissimo il rendimento. E no, non può essere solo un caso. Affidabile come la zia che a Natale non si lancia in regali improbabili e ti rifila la banconota sotto banco con l’aria del narcotrafficante del cartello di Medellin. 

Quattro in matematica rappresenta la stabilità e la completezza: “L'Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità”. E come non pensare, quando si parla di aggregazione, a Stan Lobotka,  il centro dell’Universo del Napoli. Esercita una forza magnetica, attrae a sè responsabilità e palloni come un buco nero che fa il lavoro sporco e ingoia tutti i problemi. Da quando lì in mezzo c’è lo slovacco a dettar legge, tuti sembrano più tranquilli, il tutto appare più armonioso e coordinato. 

Cinque addii pesanti, ricordi accatastati dentro una soffitta che merita uno spazio particolare nel cuore. Ospina, Ghoulam, Mertens, Insigne e Koulibaly sono stati colonne di una squadra che avrebbe meritato di più, che merita di essere ricordata come quella dei pochi che tennero testa a molti. Il passato è quello che siamo, un passaggio fondamentale per la condizione attuale. Chi vive Napoli per così tanto tempo, non l’abbandona mai per davvero. 

Sei come la normalità, la vera impresa eccezionale di Luciano Spalletti. Ha frenato gli eccessi della piazza, ha raccontato con la pacatezza di Luciano Onder in Medicina 33 un cammino straordinario in questa prima parte di stagione. Tutto finalizzato a tenere sotto controllo gli animi, i cuori, i voli pindarici della fantasia. L’obiettivo è concreto, reale, raggiungibile. Per arrivarci, però, non bisogna staccare le mani dal manubrio fino all’ultimo metro di salita. Lo striscione è troppo lontano per abbassare la frequenza.

Sette a Victor, vendicatore mascherato. Ha saputo reagire a tutto: dai giudizi al veleno agli infortuni terribili, rigenerando il suo corpo ed il suo spirito come se avesse un Avatar a dargli il cambio. È l’energia il segreto di Osimhen, che scorre come onde che non sono mai dome di ricercare la propria riva. "L’acqua non ha inizio o fine. Il mare è intorno a te e dentro di te. Il mare è la tua casa prima della tua. L’acqua connette tutte le cose: la vita alla morte, il buio alla luce”. Victor, dalla pelle al cuore. Un Avatar di ebano che alimenta il motore del Napoli senza sosta.

Otto punti di vantaggio sulla seconda. Il Napoli si ripresenterà così ai nastri di partenza della seconda parte di campionato, consapevole che ogni passo nasconderà terribili insidie. La squadra di Spalletti, però, ha in mano la trama del proprio destino, gira con la cinepresa il film che potrebbe diventare un capolavoro. Come ci ha insegnato ‘The Fabelmans’: "I film sono sogni che non dimenticherai mai."

Nove al capolavoro abbandonato “O sapunar ten a giotto e nun o' sap...se l'è scurdat”. Se Dante avesse visto per la prima volta Kvaratskhelia su un campo di pallone, gli avrebbe dedicato i versi ‘A miracolo mostrare’. È sceso dalle schiere angeliche questo ragazzo con la faccia schiva ed il passo inarrestabile, personaggio che è stato capace di catalizzare l’attenzione anche del New York Times. Una storia incredibile, col Napoli che è andato a pescare una stella tra i 3,709 milioni di abitanti della Georgia, sempre rimasta ai confini dell’impero calcistico. Poi arriva Khvicha e sposta tutte le frontiere, con una finta manda in tilt pure l’asse terrestre. “Par che de la sua labbia si mova un spirito soave pien d’amore, che va dicendo a l'anima: Sospira”. 

Dieci a Cristiano Giuntoli e Aurelio De Laurentiis. Il gatto e la volpe dell’estate del calciomercato, mentre gli altri si buttavano sugli avanzi di un sistema logoro, il duo napoletano aveva aperto la vista ad orizzonti nuovi. Grazie ad un servizio di scouting da far invidia alla CIA hanno messo le mani su Kvara e Kim, figli di un nuovo pallone che reclama spazio con famelica rivendicazione d’attenzione. Hanno affrontato una nuova era con l’animo saldo, senza mai subire gli eventi ma condizionandoli. C’è stata visione e coraggio, testa dura e quel pizzico di insana follia che muove ogni storica rivoluzione. Gli A16 dissolti come neve in questo caldo sole d’inverno, i mugugni azzerati come i conti correnti dopo le feste natalizie. Cristiano e Aurelio, Aurelio e Cristiano si alzano dal tavolo da gioco con l’aria di chi ha vinto praticamente tutte le mani. A chi li contestava lasciano questo messaggio: “Se non riesci ad individuare il pollo nella prima mezz'ora di gioco, allora il pollo sei tu”.