Perché Gattuso non sta facendo la differenza?

Nonostante il Napoli sia arrivato spremuto e senza benzina alle ultime due gare, la rosa del Napoli può considerarsi una delle più lunghe ed assortite
26.12.2020 09:01 di  Antonio Gaito  Twitter:    vedi letture
Perché Gattuso non sta facendo la differenza?
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© foto di Insidefoto/Image Sport

Nonostante il Napoli sia arrivato spremuto e senza benzina alle ultime due gare, per stessa ammissione di Gattuso, la rosa del Napoli può considerarsi una delle più lunghe ed assortite del campionato. Così ha potuto sopperire negli ultimi due mesi ad infortuni ed assenze Covid prolungate. Al di là di alcuni inamovibili, come ad esempio Koulibaly, Di Lorenzo o Insigne, la presenza in molti ruoli di giocatori dello stesso livello, e con caratteristiche diverse, mette però in risalto il ruolo di Rino Gattuso che è chiamato a fare la differenza gara dopo gara proprio nelle varie rotazioni. Spesso però ciò non è accaduto.

PRIMO ESEMPIO - Restando all'ultimo match, Gattuso ha riproposto il rientrante Hysaj, ma nella gara meno congeniale alle sue caratteristiche. Laterale di posizione, bravissimo a tenere la linea alta ed in uscita, sarebbe stato utile contro Inter e Lazio. Contro l'ultima in classifica, arrivata con una linea a 5, invece s'è ritrovato non a suo agio nel dover spingere, tra l'altro non col suo piede, non avendo le caratteristiche di Rui o Ghoulam. Il risultato è stato un Insigne spesso solo ed una catena mancina mai attivata. Viceversa Mario Rui contro la Lazio ha sofferto nel tenere la linea, coprire le incursioni dei quinti ed anche in uscita.

SECONDO ESEMPIO - Molte squadre chiudono centralmente i varchi agli azzurri, indirizzandoli esternamente, dove possono fare meno male. Le ultime sono state proprio Sampdoria e Torino, e la presenza di Politano dall'inizio (obbligata col Torino, per la verità) ha paradossalmente favorito gli avversari in queste specifiche gare, rientrando verso il campo a piede invertito e finendo così nel traffico senza spazi per il tiro o lo scambio. L'ingresso di un destro come Lozano, in entrambe le occasioni, ha restituito almeno ampiezza, aprendo man mano la linea difensiva, e suggerimenti interessanti dal fondo. E col ritorno di Oimhen e Mertens da sottopunta, aumenteranno ulteriormente le scelte da vagliare di gara in gara.

TERZO ESEMPIO - La gestione del centrocampo resta la più difficile per Gattuso che, per scegliere, deve immaginare anche il tipo di gara che si ritroverà di fronte. Analizziamo l'impiego di Demme: in crescita nell'ultimo periodo, l'ex Lipsia è rimasto in panchina contro la Lazio, in una gara con molti spazi in cui sarebbe stata importante la sua posizione ed interdizione, ma anche l'uscita in sicurezza sul pressing organizzato di Inzaghi. Situazioni che invece soffre Fabian, lanciato titolare. Poi Demme è stato riproposto col Torino (uscendo per infortunio) in una gara contro una squadra prevedibilmente tutta nella propria metà campo, che attende senza alzare il pressing. Errori forse non cruciali in queste singole gare, ma che spesso si ripetono.