Se Politano fosse arrivato due anni fa

Ci perdonerete se abbiamo abusato di fantasia, è pur sempre calcio e sarebbe bello, in un mondo parallelo, non prendersi mai troppo sul serio
29.01.2020 07:45 di  Fabio Tarantino  Twitter:    vedi letture
Se Politano fosse arrivato due anni fa
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Matteo Politano col brivido. Il 31 gennaio, alle 22.56, il Napoli annuncia il suo nuovo acquisto. Dopo aver inseguito Verdi e pensato a Deulofeu, ecco l'esterno del Sassuolo, il colpo tanto atteso per rinforzare l'attacco. Sorride Sarri che non vede l'ora di alternarlo con Callejon sulla destra nei mesi decisivi per lo scudetto. La Juventus di Allegri è sempre dietro, domenica si va al Vigorito nel derby col Benevento. Politano parte dalla panchina, ad inizio ripresa il Napoli è già sul 2-0, per lui c'è spazio negli ultimi dieci minuti. "È appena arrivato, sta imparando i nostri movimenti, ci vorrà un po' di tempo" spiega Sarri, che punta su Callejon anche contro la Lazio (4-1). 

POCO SPAZIO - Il debutto da titolare, per Politano, arriva il 15 febbraio al San Paolo, nell'andata dei sedicesimi di Europa League col Lipsia. Sarri fa turnover: lo schiera a destra del tridente con Callejon punta e Zielinski a sinistra. L'inizio è promettente, Politano fa gol, ma il Napoli perderà 3-1. Al ritorno - una settimana dopo - l'esterno resta in panchina nel 2-0 che vale solo una qualificazione sfiorata. In campionato il Napoli corre, batte Spal e Cagliari mentre Politano aspetta ancora la "prima" da titolare. Non arriva neppure contro Roma e Inter (un punto in due partite) nonostante Callejon accusi umana stanchezza. Il 18 marzo, contro il Genoa, Politano parte da titolare per la prima volta in campionato. Al 60' si resta sullo 0-0, Sarri fa entrare Callejon al suo posto e poi dirà: "Politano l'ho visto bene, ma è ancora abituato a un altro tipo di calcio. Crescerà". 

TORNA AL MAPEI - La settimana dopo si va in casa del Sassuolo, Carnevali nel pre-match rivela: "Siamo sorpresi del suo scarso impiego, il Napoli ha fatto uno sforzo notevole per acquistarlo. L'avessimo saputo, lo avremmo volentieri tenuto almeno fino all'estate". Per fortuna non è successo e infatti il Napoli espugna il Mapei con Insigne. L'ex Politano esulta da bordocampo. Ci resta anche con Chievo, Milan e Udinese: per lui solo spazio nei secondi tempi. Arriverà l'impresa dello Stadium e poi la beffa di Firenze. Politano era coi calciatori, in hotel, durante Inter-Juve, al Franchi entra solo nel finale quando i giochi sono ormai fatti. Partirà da titolare con Sampdoria e Torino con lo scudetto ormai sfumato. 

CON ANCELOTTI - Sarri saluta, arriva Ancelotti, Politano non vede l'ora di ricominciare: "In città sto benissimo, essere allenato da Ancelotti è un onore, spero di ritagliarmi il mio spazio". Ma nel suo 4-4-2 fa fatica: da esterno non ha gamba per fare tutta la fascia, da punta tende a venire incontro al pallone piuttosto che attaccare la profondità. Conclude la prima stagione con 6 gol all'attivo, non sono pochi ma neppure troppi. Arrivano le prime richieste, il Napoli le ascolta, intanto valuta l'arrivo di Verdi - una vecchia fiamma - che all'Inter, nonostante l'ottima prima stagione, è chiuso dall'arrivo di Conte e del suo 3-5-2 al quale si sente tatticamente estraneo. 

LA CESSIONE - Si ipotizza uno scambio secco, Marotta stimava Politano già dai tempi del Sassuolo, alla fine non se ne fa nulla. Ma Politano resta in uscita, l'arrivo di Lozano - sfumato James - lo costringe a guardarsi attorno. Viene ceduto il 31 agosto. L'11 dicembre, con l'arrivo di Gattuso e il ritorno al 4-3-3, il Napoli rimpiange di aver dato via un esterno che sarebbe stato perfetto. Ma ormai è troppo tardi. Invece è appena l'inizio...

(Per i pochi coraggiosi arrivati fino a qui: ci perdonerete se abbiamo abusato di fantasia, è pur sempre calcio e sarebbe bello, in un mondo parallelo, non prendersi mai troppo sul serio)