Stop al calcio? Si fermassero tutti: chi tutelerà chi domani prenderà i mezzi pubblici per 1000€ al mese?

08.03.2020 20:05 di  Redazione Tutto Napoli.net  Twitter:    vedi letture
Stop al calcio? Si fermassero tutti: chi tutelerà chi domani prenderà i mezzi pubblici per 1000€ al mese?
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La Serie A vuole fermarsi, lo sta urlando a gran voce da ieri, dopo la chiusura della Lombardia e di altre decine di provincie nel nord Italia. Lo ha fatto attraverso Damiano Tommasi, presidente Aic, ma anche con il ministro dello sport Vincenzo Spadafora e il suo punto di vista espresso più volte nel corso della giornata (andando contro il decreto del suo stesso governo che in mattinata aveva ribadito l'ok alle porte chiuse). Un botta e risposta a distanza con la Lega Serie A (qui la sua replica) che non si è ancora concluso. E' stata una giornata assurda, con squadre in campo e poi costrette a rientrare negli spogliatoi per un'ora (Parma-Spal è cominciata alle 13.45) e con altre che avevano già raggiunto le città delle partite di oggi col rischio concreto di dover tornare a casa.

La Serie A vuole fermarsi. Tutto giusto, tutto rispettabile, i calciatori sono esseri umani come noi (ma valga lo stesso in B e C...) e in questo momento la priorità va data alla salute di tutti. Ma se il calcio chiede di fermarsi, hanno diritto a farlo anche semplici lavoratori che domattina saranno costretti ad andare a lavoro prendendo mezzi pubblici ed entrando normalmente in contatto con centinaia di persone. Parliamo di quelli che dovranno raggiungere uffici privati - che non sono (ancora) chiusi a differenza di scuole, atenei, teatri, cinema e altri luoghi pubblici - ma anche, ad esempio, dei postini.

Ma di mestieri per cui la sveglia continuerà a suonare presto ce ne sono tantissimi. La vita, per loro, non si ferma. Per questo non dovrebbe fermarsi neppure quella dei calciatori, che possono rappresentare una 'distrazione' per tutti quelli costretti a starsene a casa consolando il terrore, la paura, l'ansia di questi giorni infiniti. Da sempre, lo sport - con tutte le norme di sicurezza adottate, a partire dalle porte chiuse e tantissime altre limitazioni - è fonte di felicità o svago. Ma se il calcio si fermerà, com'è probabile e giusto, allora che si fermi la vita. Che si fermino tutti. Anche - e soprattutto - chi guadagna mille euro al mese e, nei fatti, rischia maggiormente di essere contagiato. Senza avere la stessa tutela.