12 gol in 636 partite (ma è quello che serve)

D'ora in poi ci saranno loro a coprire otto spalle. Proprio quello che occorre. Non fantasisti o campioni, ma calciatori funzionali, di ruolo, abili a supportare i difensori avviando con semplicità l'azione. L'identikit che conduce a Diego Demme e, parzialmente, a Stanislav Lobotka. I due colpi a sorpresa del mercato di gennaio per completare "le coppie" tanto care a Gattuso. Due giocatori che ricoprono lo stesso ruolo ma con caratteristiche differenti.
POCHI GOL - C'è una statistica non casuale che accomuna entrambi: Demme e Lobotka segnano poco, anzi non segnano proprio, in due hanno realizzato dodici gol (sei a testa) per un totale di 636 gare tra i professionisti. Il loro calcio gli consiglia di fare altro, esattamente ciò che serve al Napoli: essere riferimento per tutti gli altri, supportandoli tatticamente, accompagnandoli altrove, liberandoli da eccessivi compiti di copertura. Così potranno rinascere i quattro centrocampisti che ci sono in organico. Hanno tutti vocazione offensiva frenata, in questi mesi, dall'esigenza di snaturarsi per rispettare idee rivelatesi fallimentari.
TOCCA A LORO - Demme e Lobotka, nuovi play del Napoli, se ne staranno tranquilli in cabina di regia, smisteranno velocemente palla (il primo con semplicità, il secondo osando avendo grande tecnica) e aiuteranno la difesa andando a coprire quei vuoti spaventosi dove anche l'Inter, lunedì, s'è infilato. Gli altri faranno un decisivo passo in avanti: Fabian, Zielinski, Allan ed Elmas torneranno a fare gli interni, si spingeranno in attacco, alimenteranno le proprie statistiche - se lo augura il Napoli - tornando a fare gol, assist, inventando calcio. Assecondando il proprio dna. Una mano dal mercato per tornare alla normalità.
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